“Siamo carabinieri, deve pagare 300 euro”. Ma è una truffa
Gli elementi per orchestrare la truffa sono sempre gli stessi: una finta disgrazia, una tragedia, con i figli in difficoltà e bisognosi di denaro. Quanto basta a mandare in confusione anche l’anziano più lucido e accorto. È successo ieri mattina ad una donna di Pontedera, di 88 anni, residente nel quartiere della Belleria, dove la truffa è stata sventata solo grazie alla presenza di una vicina che ha messo in fuga il truffatore.
Erano circa le 11,30 quando il telefono di casa della donna è squillato, mentre l’anziana si trovava in compagnia di una vicina. Dall’altra parte c’era la voce di un uomo che si è spacciato per un carabiniere: “Salve, la chiamo dalla caserma di Pontedera – ha detto la voce -. Sua figlia ha provocato un incidente dove è morta una persona. Adesso è trattenuta qui da noi. Per farla rilasciare sta venendo a casa sua un avvocato, però deve pagarlo subito. Serviranno almeno 300 euro”. Una storia che sul momento non ha convinto la donna, che ha pensato ad uno scherzo ed ha riattaccato. Ma i truffatori non hanno desistito: hanno richiamato di nuovo e stavolta con tono perentorio. “Signora ma che fa? Sua figlia ha ammazzato una persona – ha detto la voce con tono minaccioso -. Se non ci crede allora telefoni al 112”. Così la donna ha riattaccato di nuovo e ha composto il numero di emergenza dei carabinieri, mentre l’uomo dall’altra parte, evidentemente, è rimasto in linea per poi far finta di rispondere, come se fosse il centralino del comando dei carabinieri. “Sì signora, l’abbiamo chiamata noi – ha confermato la voce -. Sua figlia è qui in caserma. Prepari 300 euro per l’avvocato”. È a quel punto che la donna è entrata nel panico, nonostante i dubbi e le rassicurazioni della vicina, convincendosi che alla figlia fosse successo veramente qualcosa. “Se non ha contanti può andar bene anche dell’oro” ha insistito l’uomo. “Non ho più niente, mi hanno rubato tutto quattro anni fa” ha cercato di ribattere la donna, che nel dicembre del 2013 era già stata vittima di una rapina, quando tre uomini la fecero stendere a terra sul pavimento mentre le portavano via tutto. A quelle parole, però, la voce dall’altra parte del telefono aveva già riattaccato. Neanche un secondo dopo, giusto per non dare il tempo di riflettere e di recuperare lucidità, e il finto avvocato era già al citofono della donna. L’anziana ha aperto e lo ha fatto salire al primo piano, ma appena il truffatore si è accorto che la donna non era sola si è voltato e se n’è andato, senza dire niente.
“A quel punto la vicina di casa ha cercato di tranquillizzarla, spiegandole cosa era accaduto – racconta la nipote, che vive a Santa Croce – ma lei ormai si era convinta che fosse successo qualcosa a mia madre. Ha iniziato a tremare e ha avuto un attacco di panico”. Un episodio a quanto pare tutt’altro che isolato. “Lo abbiamo segnalato ai carabinieri – riprende la nipote – ma a quanto sembra mia nonna non è l’unica ad aver ricevuto la stessa telefonata. Altri episodi analoghi sarebbero avvenuti a Pontedera e a Ponsacco, sempre mercoledì e sempre con la stessa modalità”.
Giacomo Pelfer