Diecimila medici incrociano le braccia contro la Finanziaria

11 dicembre 2017 | 18:20
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Diecimila medici incrociano le braccia contro la Finanziaria

Sono circa 10mila i medici che domani in toscana incroceranno le braccia.

“Adesso tocca a noi” è lo slogan dello sciopero nazionale di un intero giorno di medici, veterinari e dirigenti del servizio sanitario nazionale che si terrà domani, martedì 12 dicembre, in tutta Italia (a Roma previsto un sit-in alle 11 presso il ministero dell’Economia in via Venti settembre, in Toscana è in programma un presidio regionale a Firenze in piazza Duomo davanti alla sede della Presidenza della Regione alle 12.
Alle 13 ci sarà inoltre un incontro dei sindacati con la Commissione sanità del Consiglio regionale presso la sede di via Cavour. Tanti i sindacati che hanno proclamato lo sciopero l’agitazione in Toscana: Anaoo Assomed – Cimo – Aaroi-Emac – Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn – Fvm Federazione Veterinari e Medici – Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria.
Diversi i motivi dello sciopero di domani, come dicono i sindacati: “Per la sanità pubblica, il diritto dei cittadini alla cura, il diritto dei medici a curare. Per un contratto che riconosca il valore del nostro lavoro e ne migliori le condizioni per la qualità e la sicurezza dei servizi per i cittadini. Per una civile e forte difesa delle nostre professioni, della loro autonomia, dei livelli retributivi, del loro ruolo di garanzia per i cittadini. Per la fine della precarietà in tutti i settori della sanità pubblica e per la creazione di nuova occupazione. Per l’aumento dei contratti di formazione specialistica per i giovani laureati. Infine, – continuano i sindacalisti – contro le fallimentari scelte politiche del governo sul sistema rio nazionale e sui nostri destini professionali”. La protesta punta il dito in particolare contro la legge di bilancio, “che interviene prevalentemente attraverso bonus. Manca invece un reale finanziamento per la ristrutturazione di politiche di welfare e la sanità, in tutto questo, è la grande esclusa”.
Dice Corrado Catalani, segretario regionale della funzione pubblica Cgil Medici Toscana, dirigente Sistema sanitario nazionale nazionale: “Questa agitazione non è dettata da spirito corporativo ma dalla consapevolezza che tutti gli operatori sanitari, nel rivendicare i loro diritti, agiscono concretamente per la tenuta del servizio pubblico contro ogni deriva privatistica. In un momento di crisi, tutto questo significa lottare per l’equità e per un servizio che non lavori su discriminazioni”.