A Pisa criminalità più ’assillante’ che nel resto Toscana

E’ una quadro sociologicamente complesso quello che traccia il procuratore della repubblica di Pisa Alessandro Crini parlando delle dinamiche criminali sul territorio e delle attività investigative dell’arma dei Carabinieri e in generale di tutti le forze di polizia.
L’esame di Crini parte dai dati forniti mensilmente dal comando provinciale dell’Arma in occasione della presentazione dell’operazione che ha portato ad emettere misure cautelari per 28 persone. “La sola città di Pisa per quanto riguarda l’attività dell’arma dei carabinieri – spiega il procuratore – produce gli stessi arresti che fanno la provincia di Prato e Pistoia. In tutta la provincia la sola Arma dei Carabinieri ha portato dietro le sbarre del carcere 670 persone in un anno, e i militari eseguono circa l’80 per cento degli arresti in flagranza in questa provincia. Non solo Pisa come provincia da sola fa gli stessi arresti che si verificano in un anno sommando le province di Siena, Grosseto e Arezzo. Un quadro che – continua Crini – delinea nelle altre province toscane una criminalità meno assillante. Questo non per dire – precisa il capo dell’autorità inquirente pisana – che siamo in difficoltà, non siamo in difficoltà infatti, ma lo dico per dare un’idea oggettiva della situazione. Una serie di valutazioni e dati che comunque vanno anche messi in relazione al fatto che la provincia di Pisa è la seconda in Toscana per popolazione”. Poi nella sua riflessione il procuratore continua a dice: “L’esperienza ci dice che qui abbiamo una serie di attività che richiedono un’attenzione investigativa. Per fare un esempio che sicuramente è un caso unico e che non c’entra molto con il nostro contestato, ma solo per dare un’idea – precisa Crini – prendete il caso dei cavalli (quelli di Staffoli rubati alle scuderie Lami ndr) abbiamo visto che la malavita foggiana, quella che viene anche chiamata nel nostro ambiente la quarta mafia, ha avuto una certa facilità ad entrare e operare sul territorio”.
E in effetti il lavoro fatto dai carabinieri, e dalla polizia più presente nei centri urbani, in provincia di Pisa è una mole non indifferente. Spesso le energie degli investigatori e poi della procura vengono spese nel contrasto a fenomeni di microcriminalità che spesso vanno anche ad alzare la soglia del percepito del cittadino. Reati odiosi che devono essere contrastati con attività investigative lunghe e articolate, come dimostra la recente operazione cittadina sul capoluogo di provincia, Binario 13 che ha impegnato le energie della procura e dell’Arma dei carabinieri per mesi. “Parlando poi più specificatamente della città – continua il procuratore Crini – E’ chiaro che Pisa è un piccola metropoli, ha un’università di élite (e di grande richiamo ndr), ha un polo sanitario di area vasta come Cisanello, il principale aeroporto della Toscana e quindi è ovvio che qui si riversi molta attività umana come dato puramente sociologico” e per tanto si crea la necessita di un incessante attività di contrasto ai fenomeni di microcriminalità da parte della forze dell’ordine, che soprattutto nell’ultimo anno e mezzo sta dando buoni risultati su tutta la provincia a cominciare dal contrasto ai reati che viene fatto dalle singole compagnie dell’Arma dei Carabinieri dalla città alla provincia.
Gabriele Mori