
Nuova gestione al via per lo storico bar interno all’istituto Fermi, nel cuore del villaggio scolastico di Pontedera. Dopo le polemiche che avevano investito lo scorso anno l’attività dell’associazione “Silvio Guarnieri”, che dagli anni ’90 aveva la titolarità per l’esercizio, da alcuni giorni le responsabilità sono passate in mano alla cooperativa sociale Arnera, che ieri pomeriggio ha voluto presentare alcuni dei suoi progetti alla presenza di Alessio Leoncini e Mirko Paolucci, di Arnera e del dirigente scolastico Luigi Vittipaldi.
In un certo senso è la fine di un’epoca, anche se dalla cooperativa, fra le più importanti realtà nell’ambito dei servizi sociali in Toscana, assicurano sulla continuità di una attività che è sempre stata votata alla cultura alle iniziative da e per gli studenti. «Abbiamo tantissime idee da mettere in campo – spiega il presidente di Arnera Alessio Leoncini. – Un luogo importante in cui sarà possibile far interagire i mondi con i quali ci relazioniamo come cooperativa sociale, come ad esempio la disabilità, con il mondo della scuola”. Luogo frequentato giornalmente da circa 1500 utenti, il bar ha sempre ospitato iniziative di vario genere negli ultimi anni, spesso fungendo da base per sperimentazioni poi entrate a far parte della normale attività, dallo psicologo a scuola ai tanti corsi dedicati ai ragazzi, fino a progetti di avvio al mondo del lavoro o, in tempi recenti, a collaborazioni importanti nella crescita dell’indirizzo agrario (grazie all’acquisto di alcuni strumenti per l’apicoltura, iniziativa curata dal professor Antonio Massei). “Non intendiamo perdere quella vocazione – dice Mirko Paolucci, di Arnera, che ha voluto rispondere anche ad alcune recenti polemiche sull’utilizzo di ragazzi per l’alternanza scuola-lavoro. – Come Arnera portiamo avanti progetti di quel tipo, ma solo in presenza di una relazione stretta fra l’indirizzo di studio dei ragazzi ed i compiti a loro assegnati, in un ottica formativa. All’interno di un bar potranno avere luogo progetti con l’alberghiero, forse. Non è nostra intenzione mettere i ragazzi a fare i panini, come qualcuno va dicendo”. Sostenibilità, educazione alla buona alimentazione e differenziazione dei prodotti per altri regimi alimentari (senza glutine in primis) intanto entrano nel menù, in collaborazione con l’associazione “Buon Pro” di Moira Volterrani.
Nilo Di Modica