Tuodì, licenziati altri due caponegozio a Cascina e Pontedera dalla Gimar. Domani sarà sciopero

13 ottobre 2017 | 10:51
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Tuodì, licenziati altri due caponegozio a Cascina e Pontedera dalla Gimar. Domani sarà sciopero

Domattina 14 ottobre dalle 9 i lavoratori del supermercato Tuodì, dipendenti Gimar del punto vendita di via don Milani, incroceranno le braccia.

Dopo due licenziamenti in tronco che arrivano sui lavoratori Gimar, la società che gestisce i punti vendita Tuodì di Pontedera e Cascina e che suona come una dichiarazione di guerra in una situazione di trattativa sindacale che si trascina da mesi e che sembra complicarsi di giorno in giorno. La goccia che ha fatto tracimare il vaso sono stati i licenziamenti dei caponegozio di Pontedera e Cascina, avvenuto senza contestazione formali e senza un apparente motivo secondo la UilTucs, attraverso una mail, un’azione ritenuta inaccettabile dal sindacato e dai lavoratori che già da domani saranno in sciopero e proveranno forse a fare picchettaggio davanti ai due punti vendita gestiti dalla Gimar, società di Pontedera entrata nell’universo Tuodì prima per la gestione della macellerie e poi per la gestione di alcuni punti vendita. Domani lo sciopero oltre ai punti vendita di Cascina e Pontedera, riguarderà anche i lavoratori del negozio di Pontedera.
La vicenda dei licenziamenti arriva in una situazione difficile dove i lavoratori lamentano ritardi nei pagamenti: l’ultimo stipendio pagato sarebbe quello di luglio. E dopo che la Gimar ha già proceduto nei mesi scorsi al licenziamento di 79 lavoratori in tutta la Toscana.
“Una notizia che colpisce, vista la situazione critica da mesi” dice Irene Cesari rappresetante sindacale UilTucs, responsabile dell’area di Pisa delegata alla difficile trattativa nazionale nella vertenza Tuodì che non sembra ancora avere fine. “A farne le spese – prosegue – stavolta sono i due i capo negozio di Pontedera e Agliana che domani scenderanno in piazza in via Don Milani 1 a Pontedera dove si trova uno dei due punti vendita colpiti al provvedimento. I dipendenti sono sempre più preoccupati anche perché Gimar, nonostante i solleciti e le richieste di incontro, non si degna nemmeno di risponderci. Non possiamo restare a guardare e non abbiamo intenzione di mollare la presa perché è un’ingiustizia: i lavoratori hanno preso solo parte della 14esima e non hanno ancora riscosso il mese di agosto. Siamo al limite. E stavolta anche Tuodì deve intervenire. Dopotutto ha affittato a Gimar: non può lavarsene le mani dei dipendenti che erano suoi e che ora, per sua scelta, sono finiti in pasto a persone a dir poco irresponsabili”. (g.m.)