Autonomia e linee di indirizzo, novità da Ausl

I ragazzi accolti sono impossibilitati a vivere nel proprio nucleo familiare o sono privi di riferimenti familiari e parentali sul territorio italiano, per i quali si è concluso il percorso di prima accoglienza e di più forte tutela e protezione. Nell’Asl Toscana nord ovest sono 13 le sperimentazioni già avviate e 4 lo saranno entro il mese di settembre, relative ai gruppi “appartamento per l’autonomia“, un percorso sperimentale che riguarda strutture residenziali per l’accoglienza di ragazzi vicini alla maggiore età o neo maggiorenni, tra i 16 e 21 anni, sia italiani che stranieri, in difficoltà o in condizione di disagio, già in carico dai servizi pubblici territoriali.
La sperimentazione in corso, con i suoi 13 progetti avviati e 70 ragazzi seguiti (Livorno, Lucca, Massa, Montignoso, Porcari, Pisa, Val di Cornia e Valdera) e altri 4 da avviare entro il mese di settembre che riguarderà altri 20 giovani, ha consentito di ampliare il quadro dell’accoglienza residenziale nell’area vasta nord ovest dedicata ai minori o ai neo maggiorenni. L’accoglienza in tale struttura avviene sulla base di progetti di intervento che, attivati dai servizi pubblici che hanno in carico questi ragazzi, si caratterizzano per forme di supporto educativo orientate a realizzare le condizioni per l’acquisizione di parziale o totale autonomia nella gestione degli spazi di vita e nella costruzione della rete relazionale.
La conferenza aziendale dei sindaci di Area vasta nord ovest, intanto, ha adottato le linee di indirizzo al Pal, il Piano Attuativo Locale. Adesso il documento verrà portato nelle singole conferenze zonali da cui potranno arrivare condivisioni, suggerimenti e integrazioni, per poi tornare in conferenza dei sindaci d’area vasta ed essere approvato definitivamente. Un percorso questo che si concluderà entro la metà di ottobre. Gli obiettivi principali fissati nelle linee di indirizzo sono: omogeneità nei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, rispetto delle specificità territoriali, integrazione all’interno della rete anche attraverso la condivisione di informazioni tra operatori, sistema e cittadini, mobilità dei professionisti. “L’approvazione degli indirizzi – spiega il presidente Samuele Lippi – è un passaggio importante, frutto di un’ampia discussione e condivisione, essenziale per arrivare a quello che è il concreto strumento di programmazione strategica, il Pal. Le linee di indirizzo generali che abbiamo tracciato dovranno trovarvi concretezza e acquisire specificità rispetto alle esigenze dei vari territori”.
Nelle linee di indirizzo si fissa il principio secondo cui alla base della programmazione debba esserci un’attenta analisi delle singole zone distretto con l’obiettivo di “perseguire livelli omogenei di attività e servizi superando le attuali diseguaglianze nell’accesso. Questo non deve comportare passi indietro ma affrontare criticità e punti deboli”. Tra gli indirizzi specifici spiccano quello di rivedere la disponibilità di posti letto offrendo a tutti una risposta omogenea, potenziare le prestazioni specifiche ambulatoriali ampliando la copertura oraria, implementare la rete emergenza urgenza con risposte che tengano conto dei flussi turistici, rivedere e potenziare l’offerta di servizi diagnostici per abbattere liste di attesa, garantendo adeguato personale e pieno utilizzo delle apparecchiature. Anche negli indirizzi si sottolinea una “distribuzione non omogenea del servizio emodinamica, in particolare nella zona sud. Occorre quindi che venga rivista la rete anche attraverso la mobilità degli operatori”. Nel documento inoltre si pone l’attenzione sulle realtà insulari, comuni montani e aree disagiate e periferiche, spesso scarsamente popolate, che richiedono al fine di garantire qualità ed efficacia delle cure, che vengano sviluppati strumenti innovativi di condivisione in rete delle competenze, in particolar modo per le patologie tempo dipendenti. Ampia attenzione è stata posta anche al rapporto medico – paziente e alla necessaria umanizzazione.