Tmm, solidarietà ai lavoratori: ‘Grave crollo occupazionale’

Arriva la solidarietà ai lavoratoti della Tmm anche da parte del comitato esecutivo della tavola della pace e della cooperazione, dall’Unione Valdera e dalla federazione di Pisa del Partito comunista. “Desertificazione industriale di un’area importante come quella pontederese, chiusura degli stabilimenti produttivi e crollo dei livelli occupazionali” è questa l’accusa che arriva direttamente dalle sigle.
“Intendiamo unirci – spiega il comitato esecutivo della tavola della pace e della cooperazione – alle istituzioni e alle organizzazioni che stanno sostenendo la giusta protesta e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori licenziati dalla Tmm in maniera brutale e senza una qualsiasi giustificazione comprensibile. Tuttavia, affinché il sostegno umano e politico produca fatti concreti, la prima delle condizioni ritenute indispensabili è il coinvolgimento diretto della Piaggio, fino ad oggi unica committente delle Tmm, dalle cui scelte dipendono le condizioni di vita e le prospettive dei lavoratori di tutto l’indotto locale. Anche l’ipotesi auspicata che un nuovo imprenditore acquisti la fabbrica non avrebbe alcuna concretezza senza l’impegno esplicito della Piaggio a garantire il mantenimento delle commesse. La messa a repentaglio della vita di oltre ottanta famiglie giustifica la richiesta alle Istituzioni regionali e locali affinché usino la loro massima pressione, insieme a quella dei sindacati, per indurre la Piaggio a contribuire attivamente per facilitare la positiva soluzione industriale e occupazionale della vicenda”. “L’unione valdera c’è”. È questo il messaggio di solidarietà e vicinanza portato dal presidente dell’unione dei comuni della Valdera e sindaco di Calcinaia, Lucia Ciampi, e dal sindaco di Capannoli, Arianna Cecchini agli 85 operai e operaie della Tmm di Pontedera, in presidio di fronte ai cancelli della fabbrica. “Con la nostra presenza – dichiara la presidente Ciampi – vogliamo dimostrare la vicinanza e l’interesse di tutta l’unione valdera nei confronti della difficile situazione che vede purtroppo protagonisti questi lavoratori e queste lavoratrici: abbiamo a cuore questa vicenda, che interessa infatti da vicino tutto il nostro territorio”. Le amministratrici Ciampi e Cecchini, sedute attorno al tavolo dove da oltre una settimana lavoratori e lavoratrici della Tmm trascorrono le giornate e le nottate, confrontandosi, discutendo e organizzandosi per difendere il proprio posto di lavoro, hanno ascoltato speranze e preoccupazioni dei presenti. “Abbiamo ritenuto importante fare squadra e renderci visibili attraverso questo presidio di fronte all’azienda – spiegano i dipendenti – stiamo cercando di ricorrere a tutti i mezzi che abbiamo a disposizione per accendere con sempre più forza i riflettori su questa vicenda. Dai mass media, ai social, dai blocchi dei mezzi diretti alla Piaggio, agli scioperi, fino alla nostra presenza nelle sedi istituzionali: il nostro impegno è a tutto campo, per cercare di mettere in salvo la nostra dignità di lavoratori e le sorti delle nostre famiglie. Abbiamo già ottenuto buoni risultati: dall’attenzione delle tv locali e nazionali, come la Rai, a quella di amministratori di livello locale e regionale, fino ad arrivare alla politica nazionale. La prossima settimana, la questione Tmm non solo sarà discussa in Consiglio Regionale, ma sarà portata all’attenzione del Ministero del lavoro”. “L’impegno dell’Unione Valdera – assicurano i due Sindaci -, così come di altri enti, tra cui il comune di Pontedera e la Regione Toscana, è quello di ampliare il bacino di interesse di questa vicenda, coinvolgendo in un proficuo dialogo in cerca di una soluzione per le famiglie coinvolte livelli istituzionali nazionali e aziende come la Piaggio. La Tmm, infatti, rappresentava un tassello importante dell’indotto di quest’ultima”.”Non siete soli nella vostra lotta – conclude il presidente dell’Unione valdera rivolgendosi ai dipendenti Tmm – avete e avrete tutto il nostro supporto. Vi siamo e vi saremo vicini, sia umanamente, che nelle appropriate sedi istituzionali”.
Partito comunista di Pisa
Esprimiamo – dichiara il partito comunista – federazione di Pisa – la massima solidarietà ai lavoratori della Tmm di Pontedera, che ormai da quasi tre settimane presidiano i cancelli dello stabilimento lottando per il proprio posto di lavoro, in seguito a quella che è stata una vera e propria serrata padronale. I lavoratori di Tmm, impresa dell’indotto Piaggio, il cui lavoro dipende per oltre il 90 per cento dalle commesse del gruppo Colaninno, sono oggi vittime del piano di progressiva delocalizzazione della produzione che proprio il gruppo Piaggio sta portando avanti da anni. Il risultato di questo processo è sotto gli occhi di tutti: desertificazione industriale di un’area importante come quella pontederese, chiusura degli stabilimenti produttivi e crollo dei livelli occupazionali, a fronte di una crescente accumulazione dei profitti nelle mani dei grandi gruppi imprenditoriali, tra i quali, appunto, quello capitanato da Matteo Colaninno, deputato del Partito Democratico, partito che in questi anni oltre a non aver saputo mettere in campo uno straccio di politica industriale per questo paese, non ha fatto altro che mettere sotto attacco i diritti di lavoratori, studenti e pensionati. Nell’incontro avvenuto lunedì 21 agosto in Regione Toscana tra i lavoratori e le istituzioni locali e regionali, queste ultime hanno assunto l’impegno di sostenere la lotta dei lavoratori di Tmm. Vedremo nelle prossime settimane se l’impegno verrà onorato o se, come è sempre accaduto in passato, le istituzioni locali targate Pd staranno dalla parte dei lavoratori solo di facciata, alla ricerca di un po’ di consenso per la prossima tornata elettorale. Per adesso – conclude il partito comunista – confermiamo il massimo appoggio a tutte le iniziative e le forme di lotta che i lavoratori Tmm metteranno in campo in difesa del proprio posto di lavoro ed invita tutti i lavoratori del territorio e dell’indotto a sostenere la loro lotta, recuperando la solidarietà e l’unità necessarie a respingere i duri attacchi padronali e a riconquistare i diritti lasciati sul campo in questi anni”.