
“Si parla molto male delle cooperative in questo periodo. La migliore risposta che questa organizzazione poteva dare a tutto ciò è stato proprio questo importante momento di democrazia”. Lo dice il nuovo presidente della cooperativa sociale Arnèra Alessio Leoncini. Per la prima volta dal 2014, quando in Arnera si fusero le cooperative Il Cerchio, Il Ponte, Il Progetto e Paideia (alle quali si aggiunta recentemente anche la Concordia di Lorenzana), la coop ha rinnovato il consiglio di amministrazione. Con il nuovo presidente Alessio Leoncini e il vice Emiliano Accardi c’è una squadra di quarantenni: Stefania Bindi, Claudia Bonaguidi, Marta Braccini, Lucia Cantini e Renato Petrone.
“Una votazione – racconta Leoncini – che ha visto due liste e due visioni sul futuro della cooperativa confrontarsi di fronte ad una platea di soci che hanno partecipato all’80%”. Presenti alla votazione ben 162 soci in proprio e 98 per delega, per un totale di 260 votanti su 300 aventi diritto. “Un ottimo risultato, che speriamo sia l’inizio di un rilancio anche verso nuovi settori d’intervento” spiega Emiliano Accardi, che annuncia: “A metà giugno, per il terzo anno, si rinnova la nostra parte più ‘social’ con il ritorno del pub sul fiume”. Una realtà, quella della cooperativa, che sta tutta nei numeri, decisamente importanti: ben 100 servizi erogati nei settori più svariati, dalla disabilità ai minori, dall’immigrazione agli anziani, dalla marginalità al recupero dalle dipendenze. Un organico di 400 dipendenti che operano per un bilancio da 12 milioni, con un utile di esercizio per il 2016 che ammonta a più di 100mila euro, risultante da un’attività che ha il suo centro principale nella provincia di Pisa, ma si realizza anche sulle province di Livorno, Lucca e Pistoia. Con progetti sempre nuovi in arrivo. “L’ultima è una falegnameria che abbiamo rilevato a Rosignano Marittimo, che servirà da bare per progetti di reinserimento sociale – dice Leoncini. – Progetti che portano tutti con sé il carattere storico della nostra cooperativa. Una realtà nata dal territorio e che da sempre mantiene un rapporto stretto con le sue istanze ed i suoi bisogni. Necessità che si fanno sempre più stringenti in tempi di crisi come questi di riduzione dello stato sociale”.
Nilo Di Modica