Addio a Orlando Orlandi, dal suo bar Tabois passò la storia di Bientina

Una vita dietro al bancone, un pezzo di storia che ora se ne va. Tutto questo e molto altro era Orlando Orlandi, 86 anni, per tutta la comunità di Bientina che lo aveva conosciuto nel suo bar Tabois. Un luogo talmente noto fra Valdera e lucchesia e talmente legato al personaggio del suo titolare, che ad esso si era attaccato come e più di un nome: Tabois appunto, come tutti i bientinesi lo chiamavano.
Lo storico gestore del locale se n’è andato ieri, lasciando la moglie ed i due figli e che da tempo si alternavano dietro il bancone del locale. Lui, fino all’ultimo, non aveva mollato il suo posto in quel luogo che 1962 aveva rivoluzionato insieme alla moglie, cambiando veste alla piccola latteria aperta nel 1931 da nonno Armando e Rosa. Tabois inizialmente era il soprannome che affibbiarono a Orlando per quel calciatore che tanto lo entusiasmava. Alla lunga anche il locale, che inizialmente si chiamava “Bar Club della Gioventù” per i tanti ragazzi che lo avevano eletto a seconda casa, diventò il “Café Tabois”. La piccola stanzetta 6 metri per 5 dove negli anni ’30 i nonni vendevano al paese latte sfuso oggi è un lontano ricordo, trasformatosi in un ritrovo molto frequentato in qualsiasi orario della giornata. Primo locale a restare aperto fino a tardi, quando neppure a Pontedera usava, è stato l’indiscussa cornice di mille e più eventi bientinesi e non solo, diventando specie negli anni ’70 un luogo di ritrovo di tangi giovani della Valdera. «Una persona schietta, onesta, tutta d’un pezzo, sulla quale potevi sempre contare. Ma anche un commerciante lungimirante e sempre al passo coi temi – lo ricorda oggi il sindaco di Corrado Guidi. – Il suo bar ha fatto la felicità di intere generazioni di bientinesi. Senza quel posto la giovinezza di molti non sarebbe stata la stessa». La salma è esposta presso la casa funeraria fino alle 9,30 di lunedì 24, dopodiché sarà trasferita nella chiesa parrocchiale di Bientina, dove alle 10,30 saranno celebrate le esequie.
Nilo Di Modica