Pontedera, il mondo della cultura e del teatro piange Dario Fo

13 ottobre 2016 | 15:09
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Pontedera, il mondo della cultura e del teatro piange Dario Fo

Tutto il mondo si stringe intorno a Dario Fo, nel giorno in cui a 90 anni chiuso i conti con questo mondo. E proprio in queste ore sono in molti, anche dal Comprensorio del Cuoio e dalla Valdera, a dedicare un ricordo al maestro, che con questa terra, da sempre foriera di una buona progettualità in ambito teatrale, aveva intrattenuto vari rapporti. Fra i luoghi che lo legavano al nostro territorio, ad esempio, non poteva non esserci anche il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera, che il premio Nobel aveva visitato varie volte, portando anche il suo più celebre spettacolo, il “Mistero Buffo” al Teatro Era.

Peraltro, in realtà, solo uno degli ultimi incontri che hanno legato l’attore al direttore artistico Roberto Bacci. “Con Dario ho avuto una lunga storia di relazioni fin dai tempi in cui a Pontedera si muovevano i primi passi – racconta il direttore del Teatro Era. – In compagnia sua e di Franca Rame ricordo bene un viaggio del teatro italiano in Russia. Quando poi ero direttore artistico del festival del Teatro di Santarcangelo di Romagna disegnò un manifesto per un mio spettacolo. Ed in realtà il rapporto con Pontedera non è mancato mai, fin dagli esordi: la prima messa in scena del Mistero Buffo in città venne fatta in una palestra del comune, vicina allo stadio e poi altre volte. Poi ebbi l’occasione di andarlo a trovare a casa sua, a casa loro a Porta Romana a Milano, ed un centro come il nostro, dedicato alla sperimentazione teatrale, non poteva non intrattenere rapporti con un tale maestro“. Sempre a Pontedera, oggi, lo ricordano anche alla Biblioteca Gronchi. “Quando chiedemmo a Dario Fo di sostenere il progetto della Biblioteca Gronchi di Pontedera lui ci scrisse questa bella lettera – spiega il direttore Roberto Cerri, pubblicando lo scritto autografo che l’attore inviò all’epoca – che ci stimola a costruire ogni giorno una biblioteca che sia non solo all’altezza delle sue parole ma al servizio di tutti i cittadini ed in particolar modo dei giovani”. “Sono sempre felice quando si apre una nuova biblioteca, specialmente oggi che l’interesse per la lettura sta lentamente scomparendo. La generazione dei nostri nonni, invece, guardava con rispetto e invidia noi giovani che sapevamo leggere. Eppure si ha l’impressione che chi ci governa non abbia interesse a divulgare la cultura. I libri sono pericolosi, perchè formano la capacità di giudizio” scriveva. “Aprire una biblioteca è un grande atto di civiltà e coraggio. Sono convinto che i tanti abitanti di Pontedera saranno contentissimi di questa opportunità, specialmente i ragazzi”. E a ricordare le grandi doti di maestro e divulgatore dell’arte teatrale, oggi, è anche Cataldo Pietro, presidente di Intesa Teatro Amatoriale. “Ho avuto modo di conoscerlo in varie occasioni, soprattutto a Pontedera, per il Centro di Sperimentazione Teatrale” racconta “una persona di un entusiasmo travolgente, una carica eccezionale che al di la dei suoi scritti lui sapeva comunicare “a pelle” con ogni suo modo di fare. Perdiamo un maestro”.