Esternalizzazioni Ctt Nord, le ragioni di un non sciopero

13 settembre 2016 | 14:53
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Esternalizzazioni Ctt Nord, le ragioni di un non sciopero

Questa volta non sono d’accordo. Per il 15 settembre, Filt-Cgil e Uilt-Uil hanno proclamato uno sciopero per protestare contro l’esternalizzazione di alcuni turni macchina al quale Fit-Cisl, Faisa-Cisal e Ugl-Fna hanno deciso di non aderire.

Convinti che “Il sub affidamento di una quota di servizio è una pratica lecita e perfettamente legale e l’azienda Ctt nord, titolare del servizio pubblico nei nostri territori, alla luce dell’attuale situazione economico-finanziario in cui si trova a operare attualmente, ha ribadito a più riprese, di non voler acquistare mezzi nuovi in mancanza dei necessari e doverosi finanziamenti Regionali.
Come sindacati dei lavoratori del tpl da anni ci battiamo per un parco macchine che offra garanzie di sicurezza e confortevolezza. Purtroppo il compito si rivela spesso ingrato, perché se sulla sicurezza esistono standard precisi e misurabili, sulla confortevolezza non sempre è così. Malgrado tutto dopo anni di lotta siamo riusciti a far valere i nostri diritti, ottenendo la dismissione di diversi autobus. È pertanto evidente che, se si vuol fare il servizio, bisogna ricorrere al sub-affidamento, dato che l’azienda non può comprare gli autobus nuovi e giustamente gli autisti rifiutano di guidare mezzi vetusti e insicuri. Consci del proprio ruolo sindacale Cisl, Faisa e Ugl hanno preferito pensare a tutelare i lavoratori ottenendo in sede prefettizia la garanzia che a seguito delle esternalizzazioni nessun lavoratore sarebbe stato licenziato né trasferito d’ufficio né tantomeno messo in ferie d’ufficio. Non vorremmo che, nel tentativo di evitare altre esternalizzazioni si volesse spingere il personale autista a utilizzare mezzi malridotti anche se regolarmente revisionati. Non riteniamo conveniente scioperare contro una strategia aziendale legittima che, in definitiva, garantisce i lavoratori quando decidono di non utilizzare bus inidonei”. Fit-Cisl, Faisa-Cisal e Ugl-Fna, quindi, preferiscono scioperare per questioni “più importanti, una per tutte, la più importante: il riconoscimento di un Contratto Integrativo di cui, ormai da 3 anni, i Lavoratori Ctt Nord si vedono privati”.