Pontedera pronta a riciclare 50mila tonnellate di organico

20 luglio 2016 | 16:07
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Pontedera pronta a riciclare 50mila tonnellate di organico

Entro la fine del 2016 a Pontedera, ma il passaggio è storico e riguarderà anche il comprensorio del Cuoio, partiranno i lavori per la realizzazione del nuovo impianto di compostaggio. Questa mattina 20 luglio intanto, il progetto ha ricevuto l’autorizzazione definitiva per sorgere nell’area di Gello, chiudendo di fatto il suo percorso preliminare alla costruzione dal punto di vista burocratico.

Un passaggio importante per Pontedera che con questo impianto avrà un ruolo strategico nel sistema dell’Ato Toscana Costa che raggruppa le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, diventando punto di riferimento per il trattamento della frazione umida del rifiuto differenziato, uno dei più difficili paradossalmente da gestire per gli impatti in termini di odori che ha sulle aree antropizzate. Un successo per Pontedera, ma anche per la ‘galassia’ Geofor o comunque per il lavoro svolto dal suo presidente Paolo Marconcini nel corso degli anni.
“Questa mattina le autorità competenti, attraverso la conferenza dei servizi definitiva, hanno autorizzato, dopo un lungo e articolato percorso istruttorio previsto dalla legge, la realizzazione del nuovo impianto di compostaggio a Gello” spiega Simone Millozzi il sindaco di Pontedera.
“Si tratta di un risultato atteso da tempo dalla città e per cui questa amministrazione, lo dico con soddisfazione ed orgoglio, si è battuta ed impegnata fin dall’inizio del suo insediamento. Con la realizzazione di questo impianto tecnologicamente moderno da un lato riusciamo a dare risposte alle esigenze relative all’aumento delle percentuali di raccolta differenziata della frazione organica e per altro verso raggiungeremo l’obiettivo di un minor impatto odorigeno” .
L’impianto di Pontedera potrà lavorare circa 44 mila tonnellate annue di rifiuti organici e circa 9 mila tonnellate annue di sfalci e materiale di origine vegetale risolvendo così anche l’annoso problema in cui recentemente sono incappati anche alcuni comuni del comprensorio come Castelfranco di Sotto che ha dovuto avvalersi di altre aziende diverse da geofor per smaltire la frazione verde del rifiuto organico.
“Questo – riprende Millozzi – è un modo serio e responsabile di agire e di affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Pontedera con questo sta facendo la sua parte, assumendosi le proprie responsabilità in un contesto di area più grande. Differenziare non vuol dire azzerare i rifiuti, il riciclo è una catena e non un anello, c’è riciclo se c’è ‘ri-prodotto’. Questo vuol dire che se non ci preoccupiamo di dove conferire il rifiuto differenziato e che cosa farci, lo sforzo e il costo elevato per rendere possibile la raccolta differenziata diventa vano. Non serve a niente raccogliere l’organico se poi non ho un impianto di prossimità dove conferirlo affinché diventi materia prima seconda. Questo impianto, – continua il sindaco di Pontedera – tra l’altro, è previsto dallo stesso disegno di legge di iniziativa popolare ‘Rifiuti Zero’ che ha tra gli obiettivi quello di ricondurre il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta tramite l’eliminazione degli sprechi, da una parte con la massimizzazione, nell’ordine, della riduzione dei rifiuti, del riuso dei prodotti e dei relativi componenti nonché del riciclaggio, dall’altra minimizzando il recupero di materia diverso dal riuso e dal riciclaggio nonché lo smaltimento e il recupero di energia in modo da tendere a zero nell’anno 2020. Ancora una volta, dunque, Pontedera si colloca nell’area vasta della Costa come una realtà strategica nella corretta gestione del ciclo ambientale che investe sempre più, nella prevenzione e riduzione dei rifiuti nonché nell’impiantistica connessa e necessaria al riciclo ed al riuso, ritenendo residuale il ricorso a smaltimento in discarica. Sta qui – aggiunge Millozzi lanciando una stoccata ai comuni vicini, come Capannori nella Piana di Lucca che per anni è stato leader e teorico nei progetti ambientali – la differenza con altri territori definiti virtuosi e sempre pronti a sottolineare le alte percentuali di differenziazione raggiunte, ma, sino ad oggi, non ancora in grado di predisporre soluzioni impiantistiche adeguate a trovare uno “sbocco” finale al rifiuto differenziato”. E nonè ada escludere che proprio Pontedera in futuro possa diventare il centro che potenzialmente sarà in gradi di smaltire, magari con un potenziamento futuro dell’impianto, il rifiuto organico anche di altri.
“Il nostro impianto, – aggiunge Millozzi – a regime, permetterà anche una riduzione dei costi oggi necessari per smaltire l’organico fuori città. Infatti l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata tramite il progressivo ampliamento della raccolta porta a porta su tutto il territorio provinciale, in concomitanza con la vetustà dell’impianto attuale, rende necessario il conferimento di parte dell’organico ad altri impianti esistenti in Toscana con conseguente innalzamento dei costi a carico delle nostre comunità. Con la realizzazione dell’impianto avremo la possibilità di trasformare “a chilometro zero” gli scarti organici raccolti con la differenziata “spinta”, con conseguente e prevedibile diminuzione della tariffa finale. Attraverso di esso rafforzeremo altresì il posizionamento della nostra città nelle filiere industriali del recupero/riciclo, nell’ottica di acquisire la progressiva autosufficienza impiantistica: tutta la nostra provincia con la predisposizione di questo impianto si mette in sicurezza.
L’avvio dei lavori, presumibilmente previsto entro la fine dell’anno, avrà come prima conseguenza la definitiva chiusura del vecchio impianto attualmente in esercizio”.

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