I lavoratori occupano la ex provincia di Firenze, Città Metropolitana verso il dissesto

Il 14 luglio è trascorso da pochi giorni e sicuramente non avrà l’eco della presa della Bastiglia, ma per il 2016 il mese in corso rischia di essere il teatro temporale di un’agitazione sindacale che era nell’aria da tempo e che questa mattina è esplosa
. Si parla sempre del personale delle province toscane che, contrariamente a quanto si pensa non sono state chiuse, ma anzi continuano ad avere i loro dipendenti e ora come divulgato dalle sigle Cgil-Cisl-Uil di categoria stanno andando verso il dissesto finanziario.
Una situazione che avrà ripercussioni pesanti se dovesse verificarsi, ma non sembra che si possa fare altrimenti al momento, per i cittadini, in termini di servizi fondamentali erogati, e per i lavoratori che rischiano la contrazione dello stipendio.
Il primo atto della protesta sindacale si è concretizzato questa mattina a Firenze dove i lavoratori della città metropolitana hanno occupato la sala del consigli odi palazzo Medici- Riccardi, attuale sede della città metropolitana ed ex sede della provincia di Firenze. “L’occupazione diurna a oltranza è la misura votata a maggioranza stamani dai lavoratori durante l’assemblea nella sede della Città Metropolitana di Firenze, indetta dalla Rsu con Cgil-Cisl-Uil di categoria” spiegano i sindacalisti. L’occupazione è già in corso. “Un’azione – continuano i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil – motivata in primo luogo dai tagli alle Province contenuti nel decreto Enti Locali, che assesta un nuovo durissimo colpo a questi enti già agonizzanti: lo scopo è difendere i servizi ai cittadini e i diritti e l’occupazione dei lavoratori”. In Toscana, dove fino ad ora si registrava una situazione critica ma più sotto controllo, il decreto Enti Locali provocherà un aumento dei tagli, in forma di prelievo forzoso, di oltre 41 milioni di euro. Se tale Decreto non verrà modificato in sede di conversione, tutte le province toscane andranno in dissesto, con conseguenze negative per i servizi ai cittadini a cominciare da manutenzione strade, manutenzione edifici scolastici, trasporto pubblico locale e per i lavoratori, i quali si vedranno tagliare gran parte del salario accessorio e vedranno a rischio anche lo stipendio, come già accade in realtà del Sud, dove per mesi non è stato erogato. Nella Città metropolitana di Firenze ci sono circa 60 precari ai quali scadrà il contratto a fine anno e, vista l’attuale situazione, non se lo vedranno rinnovare.
Venerdì prossimo la giornata di mobilitazione, assemblee in tutte le province toscane. Inoltre venerdì 22 luglio, giornata nazionale di mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil funzioni pubbliche, ci saranno assemblee dei lavoratori in tutte le altre sedi delle Province della Toscana. Alle assemblee sono stati invitati parlamentari dei territori, consiglieri regionali e sindaci. A loro sarà chiesto di impegnarsi perché in sede di conversione del Decreto vengano ridotti drasticamente i prelievi forzosi sul comparto delle Province/Città Metropolitane per evitare il dissesto di più della metà degli enti a livello nazionale; vengano tolte per le province e le Città Metropolitane tutte le sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità 2015, comprese quelle che causano la drastica diminuzione del salario accessorio; vengano previste norme adeguate per poter rinnovare i contratti a tempo determinato.