
E’ andato a lavorare nell’orto e, nelle ore successive, ha accusato dei malori. Le analisi hanno confermato che l’83enne di Volterra, senza accorgersene, è stato morso da una vipera.
Ieri 23 giugno si è recato all’ospedale Santa Maria Maddalena di Volterra accusando un malessere generico da giorni. Con il passare delle ore i sanitari hanno notato una lesione necrotica sul dorso di una mano ipotizzandola compatibile con un morso di vipera. Dopo aver contattato il centro anitiveleni del Niguarda di Milano per una consulenza tossicologica specialistica, che ha confermato la diagnosi, è stato trattato con la somministrazione del siero e cortisonici ad alte dosi, per poi essere trasferito con il Pegaso al reparto di rianimazione dell’ospedale Versilia.
Tra le ipotesi valutate dai medici, vista la peculiare presenza nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anche quella che il veleno fosse di un ragno particolarmente velenoso della famiglia delle vedove nere, il Latrodectus tredecimguttatus, comunemente noto come “malmignatta” o, appunto, “ragno volterrano” o “falange volterrana”.
La dottoressa Sibilia, che ha curato l’anziano insieme ad altri colleghi dell’ospedale di Volterra, riconoscendo che il morso di vipera è un evento raro, richiama alla massima attenzione: “Bisogna soprattutto evitare di avventurarsi in zone pietrose esposte a sole e con sterpaglia alta. Fare rumore con dei bastoni serve a spaventare il rettile. E’ animale schivo e il rumore lo allontana. E’ necessario non spostare sassi, ed indossare calzature adatte che limitano di molto le conseguenze di un morso (scarpe da trekking e calzettoni). Se si avvista una vipera bisogna mantenere la calma e non fare assolutamente niente: sarà lei ad andarsene”.