Foggia senza tifosi per 5 turni dopo gli scontri con Pisa

Cinque giornate a porte chiuse per il Foggia. E’ questa la decisione del giudice sportivo dopo il caos di domenica scorsa nel ritorno della finale play-off con il Pisa. Nel prossimo campionato, quindi, i pugliesi dispueteranno le prima cinque gare interne della stagione senza tifosi.
Il Foggia paga il lancio di oggetti, prima e durante l’incontro, da parte dei propri sostenitori. Tra questi anche bottiglie piene d’acqua che hanno colpito il preparatore atletico e l’allenatore dei toscani, Rino Gattuso, con quest’ultimo che è rimasto stordito e ha avuto bisogno di cure mediche. I sostenitori pugliesi hanno anche fatto esplodere un petardo e lanciato numerosi fumogeni in campo, che hanno costretto l’arbitro a sospendere l’incontro per 10 minuti “durante i quali – scrive il giudice sportivo – numerosi sostenitori del Foggia, dopo aver forzato un cancello, invadevano il terreno di gioco prontamente respinti da addetti alla sicurezza e dalle forze dell’ordine”.
Infine, al termine della gara, regolarmente ripresa e terminata, “si assisteva ad un ulteriore lancio di bottigliette piene e semipiene d’acqua da parte dei sostenitori del Foggia, una delle quali colpiva un calciatore del Pisa che rientrava negli spogliatoi, con conseguente stordimento e con necessità di cure mediche”.
Al Foggia, inoltre, è stata inflitta anche un’ammenda di 15mila euro, insieme a due turni di squalifica per il tecnico dei rossoneri Roberto De Zerbi, espulso per “comportamento offensivo verso l’arbitro durante la gara”. Una giornata di stop a Gattuso, invece, espulso “per comportamento non regolamentare in campo – scrive il giudice – e per aver assunto un atteggiamento offensivo e provocatorio verso il pubblico locale”.
Tra i giocatori, infine, due turni di squalifica per Ignacio Varela del Pisa per “comportamento scorretto verso un raccattapalle allo scopo di ritardare la ripresa del gioco”. Un turno di stop anche per Cristian Agnelli, Gianluca Di Chiara e Antonio Vacca del Foggia e per Francesco Di Tacchio del Pisa.