Scontro fra M5S, comitato referendario e Anpi sulla Carta

E’ ancora lontano il referendum di ottobre, che chiamerà gli italiani ad esprimersi sulla riforma costituzionale del senato, ma le scintille fra le varie anime della sinistra non si fanno certo attendere. E’ infatti già polemica in lungo ed in largo in provincia di Pisa, ed in particolare in Valdera, per quello che ormai è divenuto il toto adesioni al neonato Coordinamento Democrazia Costituzionale, che si batte per il no al referendum costituzionale e raccoglierà, entro giugno, anche le firme per la richiesta di un quesito referendario contro l’Italicum. L’iter per la nascita del comitato è già concluso, ed alcuni giorni fa alla presenza dell’ex deputato ed oggi rappresentante del comitato nazionale per il “no” Pancho Pardi, si è tenuto il primo evento di lancio della battaglia. Una battaglia che fin dai primi scampoli non vedrà tra gli schierati contro la riforma le tre più grandi organizzazioni della sinistra diffusa: Cgil, Arci ed Anpi.
L’ultima, in particolare, è finita con il suo presidente al centro di uno scontro che la vede fronteggiarsi il Movimento 5 Stelle a suon di contestazioni e comunicati stampa. “La sera del 14 aprile l’avvocato Alberto Tardini, presidente della sezione Anpi di Pontedera e vicepresidente del comitato provinciale, partecipò come ospite ad una riunione del ‘Comitato locale Valdera’ aderente al Coordinamento Democrazia Costituzionale. Mentre stava esponendo la posizione del comitato provinciale Anpi in merito alle iniziative da promuovere nell’approssimarsi del referendum d’autunno sulle modifiche alla Costituzione, fu ripetutamente interrotto e contestato con toni aggressivi e intimidatori” scrive il presidente del comitato provinciale dell’associazione Bruno Possenti. “Nei giorni successivi è comparso sul sito web ‘Pontedera 5 stelle’ e su un quotidiano on-line un attacco personale nel quale si formulano nei suoi confronti insinuazioni offensive e lesive della dignità personale. Il comitato provinciale Anpi, nell’esprimere solidarietà e vicinanza al proprio vicepresidente, condanna un comportamento spregevole che denota mancanza di rispetto e intolleranza. Ritiene l’atteggiamento gravemente offensivo per la dignità dell’Anpi e dei suoi rappresentanti. Esprime amarezza per il comportamento della presidenza del Comitato locale Valdera che non ha saputo emarginare la manifestazione di intolleranza durante la riunione del 14 aprile. Il comunicato redatto, tardivo e generico, che peraltro non fa riferimento alle offese verso Alberto Tardini, rende difficile qualsiasi rapporto fra l’ANPI e il comitato”. Un dibattito, quello con i 5 Stelle e non solo, che nasce dalla decisione, comunicata alcuni giorni fa proprio dall’Anpi insieme ai comitati provinciali dell’Arci e della Cgil, di non prendere direttamente posizione contro la riforma ma promuovendo invece, attraverso un protocollo d’intesa, un percorso di sensibilizzazione. Un impegno a collaborare, in sintesi, per la promozione di una campagna di informazione e di documentazione su tutto il territorio della provincia circa gli elementi della riforma sulla quale si discute. Una decisione tutta locale che peraltro, almeno per quanto concerne Arci ed Anpi, va in controtendenza con quanto fatto dalle rispettive dirigenze nazionali, che hanno invece sancito, nelle settimane scorse, la loro adesione al fronte per il “no” alla riforma del Senato. Una posizione “di comodo” per alcuni, che proprio non è andata giù ai grillini: “Una posizione che si riassume, a nome di una certa ‘autonomia decisionale delle sezioni’ in una sorta di ‘non posizione’ e nella formazione di un comitato parallelo che farebbe (condizionale d’obbligo) più o meno quello che fa già il comitato appena formato. La questione, però, è molto più semplice: mal di pancia” scrive il Movimento. “E’ innegabile che il Pd abbia molti dei suoi esponenti locali tra i membri dell’Anpi di Pontedera, tra cui l’attuale presidente del consiglio Lucia Curcio e lo stesso presidente Alberto Tardini, ex consigliere, avvocato e socio nello studio legale del sindaco. Come è innegabile, vista anche la posizione del sindaco Millozzi in merito, come non ci sia una certa affinità con quanto dichiarato dal comitato nazionale dell’Anpi: ecco il mal di pancia. L’essere dentro tutti i gangli della vita politica e sociale è la questione importante; anche a costo di andare contro una istituzione che da sempre vanta la difesa della Costituzione. Riteniamo questa decisione fortemente incoerente con la storia Anpi, e consigliamo a questi signori un po’ di coerenza”. Prende le distanze dal duello, per il momento, il diretto interessato Coordinamento per la Democrazia Costituzionale. “Intendiamo precisare che il comunicato apparso nei giorni scorsi, sul sito del Movimento 5 stelle di Pontedera, non rappresenta la nostra posizione e ne prende le distanze, perché all’Anpi e ai suoi rappresentanti è dovuto il massimo rispetto. Il patto con il quale il Coordinamento Valdera si è costituito ha come unico scopo operativo quello di informare i cittadini sull’importanza della posta in gioco, raccogliere le firme per la realizzazione dei referendum elettorali e costituzionali e come unico obiettivo finale vincere la battaglia referendaria per impedire l’involuzione antidemocratica del nostro paese”. Parole che probabilmente non riusciranno a sopire i più bollenti spiriti.