Blitz nel Parco, Coltano e la Bufalina “sorvegliati speciali”

3 febbraio 2016 | 13:45
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Blitz nel Parco, Coltano e la Bufalina “sorvegliati speciali”

Blitz nell’area protetta del parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Nella parte pisana del Parco, i controlli si sono concentrati nelle zona di Coltano, interessata da spaccio e illecita gestione dei rifiuti e in quella della Bufalina, compresa nel comune di Vecchiano ma confinante con quello di Viareggio, con l’obiettivo di prevenire e contrastare in particolare spaccio e prostituzione, mentre altri saranno condotti nelle prossime settimane.

Il presidente e il direttore dell’Ente Parco ringraziano, per questo, il prefetto di Pisa, la questura e le altre forze dell’ordine coinvolte per “aver fatto proprie – spiegano -, con azioni concrete, le preoccupazioni manifestate”. Particolare importanza, infatti, riveste l’accordo con la prefettura per l’effettuazione di servizi congiunti ordinari tra forze dell’ordine e guardiaparco.

Nel novembre scorso, infatti, l’Ente ha rinnovato formalmente alle prefetture di Pisa e Lucca, competenti nel proprio territorio, l’invito ad incontrarsi per fare il punto della situazione sui temi di ordine pubblico che affliggono alcune aree del Parco da molti anni e che, oltre a creare danni ambientali soprattutto correlati all’abbandono di rifiuti ed al degrado in generale, possono in alcuni casi provocare disagio sociale e grave impatto sull’attrattiva turistica dell’area protetta.

“In questi anni – spiega il Parco – l’attenzione della presidenza e della direzione del Parco sui temi dell’ordine pubblico, della sicurezza, dell’abbandono dei rifiuti e dell’abusivismo è sempre stata alta, seppure su questi temi l’Ente abbia poche competenze e, su alcuni in particolare, nessuna, con conseguenti limitate possibilità di intervento diretto. Il vasto e complesso territorio dell’area protetta regionale, che abbraccia le province di Pisa e Lucca e il territorio di cinque comuni, per un totale di 24mila ettari, può fare affidamento su appena una quindicina di guardie del Parco – dotazione che in ogni caso nei prossimi anni non può essere ampliata, a causa degli esistenti vincoli per il contenimento della spesa pubblica – spesso impegnate in altre missioni prioritarie come l’antincendio, il controllo della fauna selvatica, la lotta al bracconaggio, e peraltro spesso impiegate in altre attività e indagini in qualità di organi di polizia giudiziaria a disposizione dei magistrati. Ciononostante, ogni volta che, in seguito a pattugliamenti, sopralluoghi o segnalazioni da parte dei cittadini o delle associazioni maggiormente presenti sul territorio, il Corpo di vigilanza dell’Ente Parco rileva situazioni di illegalità, vengono aperti fascicoli che in alcuni casi finiscono poi per essere trasmessi alle competenti procure territoriali”.