Depurazione in Toscana, legge in commissione ambiente

Un percorso da qui al 2021 per un piano di organizzazione complessiva della depurazione in Toscana. E’ questo il risultato, in commissione ambiente della Regione Toscana, della convergenza di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
La proposta di legge, bocciata da Lega e Sì – Toscana a Sinistra, mette nero su bianco una serie d’interventi necessari a garantire la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini nella regione. L’articolato, giudicato di buon senso da Partito democratico e Movimento 5 stelle, fissa al 2021 il termine ultimo per la conclusione degli interventi di depurazione, alcuni molto complessi, e consente un’autorizzazione in via provvisoria degli scarichi di acque reflue urbane in acque dolci o di transizione nel caso di agglomerati maggiori o uguali a duemila abitanti ed in acque marine costiere per agglomerati maggiori o uguali a diecimila abitanti. Il testo, su cui Lega e Sì – Toscana a sinistra hanno espresso voto contrario, prevede inoltre una ricognizione, da parte di Ait (Autorità idrica toscana), degli interventi di depurazione necessari a garantire il rispetto della normativa comunitaria e nazionale. E per assicurare la tempestiva realizzazione dei depuratori necessari, l’Autorità dovrà adottare un piano stralcio contenente i termini di conclusione degli interventi, che dovranno comunque realizzarsi entro i prossimi sei anni. Proprio sul piano il presidente della commissione Stefano Baccelli (Pd) ha osservato come ecco sia “strumento per cristallizzare le diverse situazioni di urgenza”. Soddisfazione per un testo giudicato “responsabile e importante”, “in ritardo ma urgente” è stata espressa dal vicepresidente Giacomo Giannarelli (M5S). Di “mero adeguamento alla normativa comunitaria” ha parlato invece Elisa Montemagni (vicepresidente Lega) che si è detta “perplessa. Consentire gli scarichi per altri sei anni ci preoccupa”. Anche Tommaso Fattori (presidente Sì – Toscana a sinistra) ha avanzato dubbi: “mi pare che questa proroga al buio, perché non supportata da alcun censimento, serva solo a coprire le inadempienze dei gestori privati”. Fattori ha quindi avanzato la richiesta di un “resoconto sullo stato dell’arte”. Nel corso della seduta di oggi, martedì 12 gennaio, la commissione ha licenziato anche la proposta di legge in attuazione del riordino delle funzioni provinciali in materia di tutela delle acque dall’inquinamento. L’articolato, passato con i voti favorevoli di Pd e M5S, l’astensione di Sì – Toscana a sinistra e il parere contrario della Lega, apporta modifiche importanti tra le quali il passaggio dal regime di autorizzazione a quello di controllo, la soppressione del comitato regionale di coordinamento, ormai non più necessario perché la Regione è unico soggetto. Modifiche sono inoltre previste sul regime sanzionatorio (art. 22). In questo caso si prevede l’entrata in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul Burt.