Criminalità 2015, crescono i furti alle attività commerciali

In linea generale il numero di furti appare in diminuzione, ma aumentano quelli in appartamento e nelle attività commerciali. Allo stesso modo, se le rapine sembrano subire una battuta d’arresto, quelle commesse a danno del commercio appaiono invece in aumento. Numeri che sono “figli della crisi economica” secondo il prefetto Attilio Visconti che, a pochi giorni dalla fine dell’anno, traccia un bilancio della criminalità 2015 fra i comuni della provincia di Pisa.
Un territorio composito, nel quale il capoluogo mostra in molti casi numeri diversi rispetto al resto del territorio provinciale. Nel comprensorio del Cuoio, ad esempio, dove al fenomeno dei furti in appartamenti, bar, negozi e attività commerciali, si affianca quello altrettanto preoccupante dei furti in azienda, soprattutto a danno delle concerie del distretto. Numerosi, infatti, soprattutto negli ultimi mesi, i furti di pellame commessi in varie aziende del Valdarno, con gli imprenditori che sembrano decisi ad dotarsi di sistemi di videosorveglianza a tutela delle zone industriali (ad esempio a Ponte a Egola: Troppi furti, imprenditori conciari montano 6 telecamere).
“In linea generale – scrive il prefetto Visconti – l’indice provinciale di delittuosità nella provincia di Pisa è in calo del 9,62 per cento rispetto al 2014. Il 2015 è stato un anno non facile, ma positivo perché per Pisa arrivano dati confortanti dalle attività svolte dalla polizia giudiziaria”. Dalle 3500 denunce del 2014, infatti, si è passati alle 4mila del 2015. Per quanto riguarda il contrasto allo spaccio di stupefacenti, nel 2015 sono stati sequestrati 509 chili tra cocaina e hashish. Forte e decisa anche l’attività di prevenzione: 121 fogli di via obbligatori contro i 113 del 2014, 23 Daspo contro i 12 del 2014, 75 provvedimenti di espulsione. Sul fronte della contraffazione e dell’abusivismo sono state denunciate 24 persone ed effettuati oltre 300 sequestri.
Per quanto riguarda i furti, invece, si registra un calo del 4,63 per cento rispetto al 2014: da 13658 a 13026. Aumentano, tuttavia, quelli in appartamento: più 2 per cento a livello provinciale e più 22,61 per cento nel capoluogo. “Se da un lato conforta il dato complessivo – sottolinea il prefetto – dall’altro occorrerà aprire un tavolo di confronto per capire se questo aumento è dovuto a fenomeni contingenti come il passaggio di carovane nomadi o di bande criminali che si muovono sul territorio, o se stiamo assistendo a un progressivo abbandono, da parte della criminalità, della periferia per uno spostamento nei grandi centri, dove è più facile mimetizzarsi e dove anche i collegamenti permettono vie di fuga maggiori”.
In aumentano, come detto, anche i furti in attività commerciali: dai 1018 del 2014 si passa ai 1116 nel 2015. “Sono furti – spiega Visconti – commessi per bisogno di materie prime perpetrati per lo più dai figli della crisi economica o in seguito ai massicci arrivi di immigrati”.
Le rapine sono in calo dell’8 per cento (da 208 a 191), diminuiscono quelle in banca ma aumentano quelle ai danni di esercizi commerciali. “Sorprende in positivo – conclude il prefetto – l’assenza di omicidi e il dato sulle estorsioni rimasto invariato. Ciò dimostra che la provincia di Pisa si conferma come una provincia non violenta, anche se gli aumenti di furti con destrezza e furti con strappo inducono a non abbassare la guardia essendo quelli che più facilmente sfociano in violenze”.