Al circolo Arci Botteghino lettura pubblica dei libri pro-gender



Non volge al termine ed anzi è cornice di nuovi colpi di fioretto la polemica sulla cosidetta teoria gender, anche in Valdera. E come ogni contesa culturale che si rispetti, sono i libri al centro del dibattere. Saranno proprio alcuni testi per bambini e ragazzi (elenco in foto), rei di trattare tematiche come le relazioni familiari, l’integrazione ed i generi e balzati all’onore delle cronache tempo fa per essere stati messi all’indice dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ad essere al centro dell’ultima iniziativa del circolo Arci ‘Il Botteghino’ di La Rotta, intitolata provocatoriamente ‘Chi ha paura del libro cattivo?’.
Nata dalla collaborazione del circolo con l’associazione teatrale Cantieri Osso del Cane e attesa il prossimo 13 dicembre dalle 16 alle 20, prevede una vera e propria maratona di lettura dei testi suddetti, con sconfinamenti anche nella
performance teatrale. Un’iniziativa aperta a tutti coloro che vorranno sfogliare e dare voce ai libri e che nasce sulla scia di un’iniziativa che l’Arci sta portando avanti a livello nazionale. Lettura ‘sovversiva’ che in realtà già si fa strada in molte parti dello stivale, più o meno spontaneamente sul filo del tam tam sui socialnetwork intorno all’hashtag #49libri49giorni. “La paura scatenata dall’ignoranza è un sentimento potente – scrive l’Arci nella nota inviata a tutti i suoi circoli – negli scorsi mesi il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha deciso di mettere al bando dai nidi e dalle scuole dell’infanzia della sua città 49 libri di favole illustrate per bambini, perché ispirati alla fantomatica teoria gender. Questa vicenda diventa paradigmatica e tiene insieme, in maniera esemplare, alcuni temi fondamentali quali la censura, l’educazione, il sistema pedagogico e la libertà di espressione. Ma la vicenda diventa se vogliamo un piccolo tassello che si va ad inserire in un quadro più complesso, che vede sempre più espandersi il movimento in difesa della famiglia tradizionale, le manifestazioni di piazza ed i seminari organizzati dai vari ‘Le Manif pour Tous’ e ‘Sentinelle in piedi’. Tutto questo mentre i percorsi nelle scuole sulla parità di genere promossi dai nostri comitati vengono osteggiati e le paure di tanti comitati di genitori vengono alimentate dallo spauracchio della teoria gender, diventata in questi ultimi mesi una grottesca catena di Sant’Antonio, impastata di banalità e di procurati allarmi a tratti comici ma non per questo meno pericolosi. Sullo sfondo si muovono il Family Day, il ddl Cirinnà e temi che dividono e determinano confronti aspri nel momento in cui per la prima volta il paese si accinge a colmare l’enorme vuoto normativo ancor’oggi insistente in tema di diritti civili. In un momento in cui si alimenta un clima da caccia alle streghe basato sulla disinformazione e sulla paura, crediamo che possa essere compito dell’Arci, che ha sempre fatto delle battaglie civili la sua bandiera, esporsi per denunciare un atto di censura arbitraria e irragionevole, un clima da Inquisizione e un grande passo indietro sul tema della laicità, oltre ad un pericoloso arretramento per un sistema scolastico che dovrebbe educare all’uguaglianza, al rispetto delle diversità, al contrasto all’omofobia e alla parità di genere.” (ndm)