Meningite, Aoup: “Diffusione importante, vaccinatevi”

16 novembre 2015 | 18:38
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Meningite, Aoup: “Diffusione importante, vaccinatevi”

“I casi verificatisi in Toscana fanno pensare a un’importante diffusione del microrganismo. Un problema che andrebbe studiato con la mappatura dei portatori e per il quale è necessario implementare la campagna vaccinale”. A dirlo è il dottor Francesco Menichetti, direttore dell’Unità operativa di malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, che pone una serie di interrogativi sui numerosi casi di meningite registrati in Toscana, lanciando al contempo l’appello per promuovere una capillare vaccinazione.

Parole, quale di Menichetti, che nascono dalla necessità di dare risposta alle tante domande che ruotano attorno al tema meningite. E’ possibile, ad esmepio, parlare di un “caso Toscana”? Siamo di fronte a un’epidemia? Vaccinarsi può essere sufficiente per mettersi al riparo dai rischi ad essa connessi? Sono solo alcune delle domande che le autorità sanitarie toscane si sono sentite rivolgere in questi mesi per questa grave infezione, che allo stato attuale conta 34 casi ufficiali e ben 7 decessi. Sebbene la campagna vaccinale messa in atto dalla regione abbia registrato un’impennata di adesioni nelle ultime settimane, non è stato ancora raggiunto l’obiettivo prefissato dei 900mila vaccinati. Nella popolazione convivono però due sentimenti antinomici: il timore della malattia e la diffidenza nei confronti del vaccino, che si alternano e prevalgono in relazione alla segnalazione di nuovi casi. Che fare oltre a quanto già intrapreso? Questo è l’interrogativo per epidemiologi, infettivologi, pediatri, medici di medicina generale.
“E’ necessario capire se la diffusione è circoscritta a determinate aree territoriali o gruppi di età – riprende Mnichetti -. La mappatura dei portatori, nel caso identificasse aree territoriali circoscritte, potrebbe indurre a combinare alla strategia vaccinale anche quella della profilassi antibiotica. La cosiddetta ‘immunità di gregge’ è evidentemente ad oggi insufficiente e l’adesione alla campagna vaccinale va implementata, proprio in concomitanza della stagione influenzale, che potrebbe favorire la diffusione del meningococco. La campagna vaccinale ha bisogno perciò di testimonial e di un uso massiccio dei media a tutti i livelli, per intercettare la popolazione target che va ben oltre l’età scolare ed arriva ai 45 anni”.
Da ricordare, poi, l’importanza della vaccinazione antinfluenzale annuale offerta agli over 65 e alle categorie a rischio, così come la vaccinazione contro lo pneumococco proposta ai nati nel 1950 che rappresenta una delle novità della campagna vaccinale 2015-2016 in Toscana.
“Quello che bisogna far capire alla popolazione – prosegue Menichetti – è che vaccinarsi è necessario ed utile a se stessi e per tutta la comunità, inclusa quella familiare. Se oggi siamo in grado di sconfiggere malattie un tempo letali, è proprio grazie all’enorme passo avanti rappresentato dai vaccini che debbono tornare obbligatori per l’accesso dei bambini a scuola”.
In questo contesto si apre la decima edizione del corso avanzato di terapia antibiotica che si terrà, come di consueto, all’Hotel San Ranieri dal 16 al 18 novembre, riunendo a Pisa i massimi esperti del settore. Si parlerà della sfida della resistenza antimicrobica, oggi rappresentata dai bacilli gram-negativi resistenti agli antibiotici carbapenemici, delle infezioni da candida e da clostridium difficile che negli ospedali hanno assunto una dimensione endemo-epidemica, spesso compromettendo l’iter assistenziale dei degenti. Verranno presi in esame gli aspetti epidemiologici e diagnostici, il ruolo dei laboratori di microbiologia e farmacologia e la specifica gestione delle infezioni, non trascurando ovviamente quelle causate dai batteri gram-positivi. Come tutti gli anni il congresso sarà aperto dal Focus su Hiv affrontando la sfida attuale rappresentata non solo dalla terapia antiretrovirale ma anche dalle conseguenze dell’aging precoce, che espone i pazienti in terapia alle complicanze cardiovascolari, metaboliche e neoplastiche non direttamente correlate all’infezione da Hiv.
Infine si affronterà il tema del trattamento dell’epatite da Hcv con una sessione espressamente dedicata alle nuove, rivoluzionarie e costose terapie utili per eradicare l’infezione ma purtroppo non ancora disponibili per tutti i pazienti.