
Con le case stanno crollando anche ospedali, scuole, depositi di aiuti umanitari. Migliaia di persone non hanno più casa, vestiti, mangiare. Proprio per questo la Regione Toscana ha deciso di mobilitarsi. “La solidarietà della nostra regione che da oltre trenta anni è impegnata a sostenere la lotta per l’autodeterminazione del popolo saharawi deve ora compiere uno sforzo per far sentire a quei cittadini che non sono soli, che possono contare sull’impegno delle nostre associazioni, dei nostri comuni e della nostra comunità – dice Daniela Pampaloni, oggi cooordinatrice regionale delle associazioni per la cooperazione coi saharawi. “Dal Fronte Polisario arriva un forte grido di aiuto: urgono generi di prima necessità per fronteggiare l’emergenza umanitaria. C’è subito il bisogno di coperte, vestiti, generi alimentari, medicinali. Stiamo operando di concerto con la Regione Toscana per verificare la fattibilità di un invio di materiali di prima necessità per via aerea ed a breve avremo la risposta. Crediamo sia necessario operare in sinergia per fornire un valido e concreto aiuto evitando iniziative frammentarie e scarsamente efficaci.” Le prime valutazioni sui danni causati dall’alluvione parlano di 11.441 case e tende inutilizzabili e di circa 60mila persone sfollate, pari a circa il 20% della popolazione che attualmente vive nei campi profughi. La raccolta fondi è stata indetta per l’acquisto di materiali e beni di prima necessità, contribuire alle spese della Croce Rossa Saharawi e partecipare alla ricostruzione del dopo emergenza. Proprio la Valdera, come la provincia di Pisa, è da sempre una delle realtà più attive al fianco dei Saharawi per conto del coordinamento toscano delle associazioni del settore. Una “stretta di mano” con il popolo del deserto che conta nella nostra regione i gemellaggi di oltre 186 comuni, di tutte le province e di ben 200 associazioni, con il territorio pisano spesso nel ruolo di capofila. Sempre nelle settimane scorse l’emergenza ha colpito al cuore anche la tifoseria nero-blu, che in curva nord all’Arena Garibaldi ha preso posizione con uno striscione con su scritto “il nostro grido è più forte del vostro silenzio. Vicini al popolo Saharawi”, a cui è seguita una donazione da parte dei tifosi. Fra le ipotesi, anche la creazione di un centro di raccolta a Pontedera, in attesa però di conferma. Nel frattempo è stato aperto un conto corrente dedicato per contribuire alla creazione di un fondo.