Pisa, bus a Sesta Porta ma i sindacati minacciano sciopero

I bus saranno alla Sesta Porta, a Pisa, dal prossimo 11 ottobre. Ma alla grande inaugurazione, alla quale sono stati invitati, i sindacati non ci saranno e, se tutto resterà così, forse non ci saranno neppure nei giorni successivi, visto che non intendono lavorare in un luogo che ritengono inidoneo e non sicuro. Lo fanno sapere, con una lettera congiunta, Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal.
“A oggi – spiegano -, nonostante le ripetute e formali richieste di sopralluoghi congiunti riguardanti la Sesta Porta non siamo mai stati convocati”. Chiedendo un senso unico in via Battisti, le organizzazioni sindacali si dicono preoccupate per la sicurezza di pedoni e cittadini, ritenendo la viabilità in quel punto non idonea. “Alle nostre ripetute richieste – spiegano – l’amministrazione comunale ha risposto facendo costruire un rondò che a nostro giudizio non ha assolutamente nessuna ragion d’essere”. La viabilità resta la preoccupazione principale: “Nessuno ha pensato alle migliaia di srtudenti che si incamminano da via Croce e Mazzini verso il terminal creando ulteriori pericoli e disagi per la viabilità. A oggi non abbiamo ricevuto i turni con i tempi di percorrenza necessari per effettuare il nuovo servizio e di conseguenza non abbiamo il tempo per la verifica in termini di rispetto della normativa”.
L’assenza del parcheggio per i dipendenti è un altro dei punti sui quali le organizzazioni sindacali non possono scendere a compromessi, specie per la conformità territoriale della provincia, dalla quale provengono gli autisti. “I lavoratori, così, dobvranno pagarsi la sosta per venire al lavoro. Gli spazi per i lavoratori non sono idonei ai turni”. Mancano, inoltre, anche spazi idonei per accogliere le organizzazioni sindacali e la sala d’aspetto è piccola, sempre secondo i sindacati, così come la biglietteria pare non essere conforme, “visto che la parete che dà verso il pubblico è di cartongesso”. Nonostante questo, accusano i sindacati, “qualcuno, forse per meri scopi politici, vuole in tutti i modi rendere operativo il nuovo terminal in tempi assolutamente non rispettosi della sicurezza degli addetti e degli utenti”.