Firmato il protocollo per l’impianto di compostaggio di Pontedera
L’apertura del cantiere per costruire il nuovo impianto è prevista per la primavera 2016. I lavori dureranno 18 mesi e costerà, iva esclusa, 18 milioni e mezzo di euro, ma forse quando sarà pronto potrebbe essere già sottodimensionato.
Sono i numeri del nuovo impianto per rifiuti di Pontedera che Geofor realizzerà nell’area di Gello per i trattamento della frazione umida della differenziata, il cosiddetto organico. Oggi una società patrimoniale collegata a Geofor, Ecofor Patrimonio, ha firmato il protocollo d’intesa con il costruttore dell’impianto al termine di un lungo percorso interno alla società ma soprattutto la mondo della politica pisana e in particolare tra i sindaci dei comuni soci, andando a colmare un ritardo ormai di anni sulla gestione dei rifiuti organici da parte di Geofor. Una situazione che recentemente aveva costretto alcuni dei comuni soci di Geofor ad avvalersi di altre strutture private per il ritiro e lo smaltimento del verde (sfalci e potature), come nel caso di Castelfranco di Sotto e San Miniato. La nuova struttura, che non entrerà in funzione prima del 2017, potrà accogliere 44 tonnellate annue di organico e circa 9mila tonnellate annue di sfalci e potature su un bacino che solo di organico produce già 40mila tonnellate destinata a crescere.
Il nuovo impianto anaerobico, il primo in Toscana di questo tipo per i trattamento dei rifiuti grazie all’appoggio di un pool di istituti di credito (Iccrea, Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca di Pisa e Fornacette) ma anche impegnando gli utili circa 4 milioni di euro, che Geofor ha accantonato nel corso degli ultimi bilanci e i fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Pisa, 5 milioni e mezzo di euro, ora potrà essere costruito.
“La costruzione di questa opera – spiegano da Geofor – si è resa necessaria anche a seguito del fatto che l’impianto è datato (di Pontedera ndr) e della sua limitata capacità di trattamento in seguito all’aumento della raccolta differenziata, che nel bacino dei 24 comuni serviti (tra cui anche quelli del comprensorio del Cuoio ndr) ha raggiunto la media del 58 per cento nel 2014, la produzione annua di organico ha toccato 40mila tonnellate annue”. Questo, in altri termini, significa che se la raccolta differenziata dovrà continuare a crescere, come previsto dalle politiche ambientali imposte dall’Unione europea probabilmente, l’impianto quando arriverà a entrare in funzione sarà appena sufficiente al fabbisogno del bacino Geofor, visto che è progettato per 44mila tonnellate di umido e rischia, al netto in un ampliamento nell’ambito dell’area di Gello e sicuramente auspicabile, di perdere appena costruito quella funzione che lo potrebbe rendere strategico come impianto nella riorganizzazione per aree vaste del ciclo dei rifiuti, ovvero accogliere l’organico anche da altri ambiti territoriali e realizzare utili.
(Gab. Mor.)