
Delusione e forte disappunto oggi in ConfCommercio Pisa, dopo che il Comune ha emanato l’autorizzazione per una sagra del pesce a Marina di Pisa. L’evento, che si terrà dal 4 al 23 agosto, ha lasciato sbigottiti e amareggiati i soci dell’Associazione: la sagra può essere infatti una minaccia per gli esercizi di ristorazione del litorale.
Non s’ha da fare quindi la sagra del pesce in piazza Sardegna per i dirigenti di Confcommercio, che chiedono al Sindaco Filippeschi la revoca dell’autorizzazione. “E’ inaccettabile che nel mese di agosto, nel cuore di Marina di Pisa, in piena stagione estiva, si autorizzi una sagra per la durata di 20 giorni ininterrotti – afferma il presidente di Confcommercio Federico Pieragnoli – così si compromette il lavoro di ristoranti e pubblici esercizi del luogo, forti contribuenti del comune di Pisa e dello stato. Concorrenza sleale, nessuna finalità sociale e culturale, nessuna autentica valorizzazione del prodotto tipico, nessun beneficio per il territorio sotto forma di tasse, reddito, lavoro: questa è la sagra del pesce, semplicemente un modo spiccio per fare cassa in alta stagione, a discapito dei pubblici esercizi regolari”. Pieragnoli parla di somministrazione parallela e denuncia l’inadeguatezza con cui questa sagra è stata inserita nel calendario delle attività commerciali estive. Confcommercio chiede a gran voce all’Amministrazione comunale non solo che la sagra non sia autorizzata ma anche più controlli igienico-sanitari in manifestazioni quali sagre, feste di paese e di partito. “Si parla sempre più spesso di tutela dei consumatori e così si giustificano controlli estremamente severi e talvolta sanzioni elevate nei confronti dei locali regolari, mentre sono escluse dai controlli sagre ed eventi paesani e politici”.
Confcommercio chiede anche una nuova regolamentazione, più restrittiva, del numero delle sagre, magari tramite la realizzazione di un calendario annuale delle sagre, delle feste paesane e di partito sul territorio provinciale.