Il 29 maggio un nuovo sciopero dei lavoratori del Ctt nord
Il 25 maggio sarà ancora una giornata di sciopero per i lavoratori di cttnord. Questa la risposta dei sindacati confederali e della Ugl alle provocazioni di Zavanella che recentemente ha accusato i lavoratori di avere sabotato i mezzi di Livorno posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria.
“Il presidente Zavanella, – dicono infatti i sindacati – forse, non deve essersi accorto che il giorno 29 aprile si è svolto uno sciopero proclamato dai sindacati Filt, fit, Faisa di Ctt Nord al quale ha aderito anche il sindacato Ugl, nelle province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa e che verteva proprio sullo stato dei mezzi, sulla difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio e sull’assoluta mancanza di relazioni industriali. Vista la disattenzione del presidente che sembra non capire le problematiche effettive del servizio e del lavoro che c’è dietro al servizio, e per questo è stato proclamato un ulteriore sciopero di 4 ore per il prossimo 25 maggio. Forse questa volta il nostro presidente se ne accorgerà e si spera cambi atteggiamento nei confronti dei lavoratori”.
Poi i rappresentanti dei lavoratori continuano e dicono: “Noi non sabotiamo i mezzi di trasporto dell’azienda” la secca risposta dei sindacati alle affermazioni del presidente di Ctt nord che ha accusato i lavoratori di sabotare i mezzi dell’azienda. Dopo l’intervista pubblicata dai quotidiani locali sulla situazione dell’attuale parco autobus della Ctt Nord e su quanto sta accadendo per opera delle forze dell’ordine che hanno posto sotto sequestro diversi autobus attribuiti alla sede operativa di Livorno, riteniamo inaccettabile l’attacco del presidente Zavanella, il quale ha pubblicamente accusato tutto il personale della Ctt Nord di sabotare volontariamente l’azienda. Zavanella, – spiegano i sindacalisti – nei confronti di tutti i dipendenti della Ctt Nord, insinua una cospirazione machiavellica dei dipendenti, ci sembra sia un disperato intervento per coprire le lacune organizzative che non possono essere causate dalla negligenza dei dipendenti. L’accusa i lavoratori di danneggiare dolosamente l’azienda, a nostro avviso è fuori luogo, in quanto il presidente Zavanella, avrebbe dovuto attendere l’esito dell’indagine predisposta per appurare chi ha causato la manomissione di alcuni autobus a Livorno. Sparare nel mucchio come ha fatto il presidente, ci sembra assolutamente pretestuoso e certamente non rispondente all’immagine di un presidente di un’azienda che ha 1600 dipendenti”.
“Solo per questo suo atteggiamento, – cicono ancora i sindacati – che evince la sua incapacità di svolgere il ruolo di presidente nominato dal socio pubblico, dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni.Crediamo non sia capace di svolgere il ruolo di mediatore che la sua funzione richiede. L’azienda ha perpetrato l’ennesimo atto contro i lavoratori, pretendendo la restituzioni immediata fino a 250 euro di indennità di prestazione, che a causa di un atto unilaterale imposto dalla dirigenza, era stata erogata in maniera anomala ai lavoratori. Se il presidente è al corrente di azioni di sabotaggio, che intervenga presso gli organi competenti, invece di fare sciacallaggio mediatico e si adoperi affinché i lavoratori siano messi nelle condizioni ottimali di svolgere il proprio lavoro. E a nulla- dicono ancora i lavoratori – sono valse le richieste delle scriventi organizzazioni sindacali di dilazionare in più rate di quanto i lavoratori devono restituire. Questo modo di agire è per colpire i “sabotatori”?