





Sono tutti lì. Oggi a Saline, in corteo per salvare la Smith, contro una di quelle decisioni che suona come definitiva, ci sono i quasi 200 operai, c’è l’indotto, ci sono le loro famiglie. Poi c’è un territorio, la Val di Cecina, che basa parte della sua economia sulle garanzie finora date dalla presenza della multinazionale.
Garanzie che ora, senza tanti preamboli e con poche comunicazioni, facillano eccome. Tanto da far diventare Saline il palcoscenico ideale per la Festa del primo maggio, che ormai da qualche anno, più che la festa del lavoro somiglia alla festa della disperata ricerca di un lavoro, uno qualsiasi, senza diritti e con poche garanzie. Ma, almeno, con qualche soldo. In questo scenario, la chiusura della Smith è un dramma nel dramma, che diventa simbolo e catalizza attenzioni. Per la Smith, però, qualcosa si deve fare. Ne è certo il sindaco di Volterra Buselli, con la fascia in corteo assieme agli altri sindaci del territorio, che ha già pronta una lettera, con la quale “chiederò ai candidati presidente, almeno uno dei tre milioni che la Solvay versa ogni anno alla Regione e allo Stato”. E, poi, ne sono convinti i sindacati, che resteranno con le tute blu e i colletti bianchi in presidio, in attesa della Regione, che si è detta disponibile a sedersi a un tavolo e di chiunque potrà fare qualcosa. Oggi in corteo, ci sono anche i dipendenti delle altre grandi aziende del territorio come pure delle piccole, gli studenti, gli abitanti della zona, i candidati al consiglio regionale. “Sono andato soprattutto ad ascoltare – ha detto il candidato Francesco Nocchi -. E’ un momento drammatico per loro e una situazione molto seria: la Val di Cecina rischia di perdere di colpo circa 200 occupati, circa 200 famiglie che vedranno perdere un reddito. E’ indispensabile il suo mantenimento sul territorio e ci opponiamo fermamente alla sua chiusura. Non possiamo disperdere un patrimonio occupazionale del genere e una manodopera così altamente qualificata”.
“Fare squadra tutti insieme e a tutti livelli – è la proposta di Antonio Mazzeo -. Dal governo alla Regione, dagli amministratori locali al Partito Democratico. Per costruire e proporre un percorso alternativo che permetta la salvaguardia dei posti di lavoro e di una realtà produttiva che ha un ruolo importantissimo per tutta la Val di Cecina. Mi restano negli occhi le immagini di un intero paese che si è fermato, dei negozi che hanno abbassato le saracinesche, delle persone e dei lavoratori delle altre aziende che sono scesi per strada e dei bambini della scuola materna che hanno sventolato fazzoletti bianchi a testimoniare la loro vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori della Smith. E’ stato un segnale di partecipazione e di senso della comunità straordinario. Appena saputa la notizia della chiusura dello stabilimento ho parlato con il sottosegretario Luca Lotti e stamani mi sono confrontato coi diversi sindaci della zona. L’obiettivo deve essere ora quello di avviare un confronto vero e senza pregiudizi con l’azienda e studiare tutti insieme una possibile soluzione alternativa che abbia, come base imprescindibile, la tutela dei posti di lavoro”.