Un post sui migranti fa cancellare il concerto

20 aprile 2015 | 15:53
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Un post sui migranti fa cancellare il concerto

Dovevano suonare a Fornacette per la Festa della Liberazione. Ma un post su Facebook gli è costato caro: i Nobraino, band indie rock di Riccione, hanno usato una battuta per sintetizzare il loro pensiero sulla tragedia che si è consumata nel Canale di Sicilia, dove sono morti circa 700 migranti.

Una battuta che non è piaciuta ai fan e ha fatto infuriare anche gli altri, che hanno considerato il post di cattivo gusto. Partita la rivolta e la decisione di molti di cancellare le date in programma con il gruppo: tra loro, il Comitato 25 aprile che organizza la manifestazione di Fornacette e che ha cancellato i Nobraino dalla scaletta. Anche altri due festival, lo Sherwood e il Sonica, sembra che abbiano cancellato le esibizioni del gruppo indie rock. Le scuse della band sono arrivate con un post pubblicato sul sito ufficiale dal chitarrista Néstor Fabbri, laureato in Scienze politiche con una tesi dal titolo Politiche migratorie dell’Unione Europea e che dal 2009 si occupa di protezione internazionale dei diritti umani. “Il mio imperdonabile errore – si legge sul sito ufficiale del gruppo – è di non essere stato retoricamente capace di indirizzare la sfrontatezza contro i reali responsabili del massacro: gli autori delle politiche migratorie europee. Finendo così per offendere associazioni, militanti e liberi cittadini pensanti che mettono la loro vita a disposizione dei più deboli. Per questo motivo porgo a tutte le persone turbate e addolorate dall’infelice esternazione di ieri le mie più umili scuse”.