Vendesi Pisa calcio, offerte a Filippeschi

16 aprile 2015 | 17:10
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Vendesi Pisa calcio, offerte a Filippeschi

“Il Pisa ha bisogno di un nuovo progetto e di persone in grado di dare nuova linfa. E lo dico consapevole del fatto che lanciare operazioni del genere comporta rischi collaterali. Non ho alcuna intenzione di far morire il Pisa né di lasciarlo in mani sbagliate. Per questo chiedo alle istituzioni cittadine e al sindaco Marco Filippeschi di intervenire: faccia lui da garante di chiunque sia interessato al Pisa.

So di coinvolgere il primo cittadino in una vicenda non facile ma il Pisa è un bene di tutta la città, della provincia e non solo e per questo sono convinto che lui, come me e la mia famiglia, tiene al bene di questa società”. L’Ac Pisa 1909 sembra prossimo a un nuovo cambiamento. Questa volta non sulla panchina, però, visto che queste frasi le ha scritte Carlo Battini, patron della società. “Da oggi e fino alle scadenze per l’iscrizione al prossimo campionato – spiega il presidente – se esistono soggetti interessati a rilevare il Pisa 1909, con credenziali serie, si facciano avanti direttamente con le istituzioni cittadine. Se ciò non accadrà, neppure sotto ogni tipo di forma di sostegno o collaborazione, personalmente non potrò garantire nulla di più di una stagione con obiettivi notevolmente ridimensionati”. Battini precisa anche che “ho deciso di rispettare gli impegni presi. Gli stipendi relativi alle mensilità di gennaio e febbraio sono stati regolarmente pagati a tutti i nostri tesserati secondo le modalità e le tempistiche richieste dagli organi competenti”. Ripete di averci riflettuto a lungo, il presidente, che ricorda due stagioni di finanza oculata e B sfiorata. “Poi, consapevole che se scegli di guidare una piazza prestigiosa come quella di Pisa devi però anche rispettare e comprendere le esigenze di una piazza da categoria superiore nel giugno scorso ho deciso di fare un salto di qualità negli investimenti e nella scelta delle persone cui affidare gli incarichi principali. Non abbiamo lasciato niente al caso: ritiro pre-campionato con strutture e logistica da categoria superiore, rosa costruita a tempo di record e già praticamente pronta per il primo impegno ufficiale della stagione, pieni poteri a direttore generale e staff tecnico nella scelta degli uomini e delle strategie. Senza dimenticare l’occasione di acciuffare la serie B tramite un tanto inatteso quanto strameritato ripescaggio: occasione svanita non per colpa nostra, ma per qualcosa che ancora oggi rappresenta una ferita per la città, per il Pisa ma soprattutto per me e la mia famiglia. Una vicenda sulla quale non voglio andare oltre considerato anche che le nostre ragioni vanno ancora avanti nelle sedi competenti. Speravamo quindi tutti di conquistare la serie B sul campo ma settimana dopo settimana i nostri investimenti si sono rivelati del tutto sbagliati. Abbiamo cercato di correggere in corsa ma, forse, abbiamo addirittura peggiorato le cose. Io per primo ho sperato fino all’ultimo in un miracolo sportivo, in un cambiamento repentino di una situazione difficile anche da descrivere ma purtroppo l’ennesimo scivolone casalingo ci ha chiuso le porte in faccia. Avevo detto che questa stagione avrebbe significato tanto anche per la mia esperienza alla guida del Pisa. Bene, tracciando oggi un bilancio di quanto accaduto non posso che pensare anche a farmi da parte perché stimoli, risorse, energie ed entusiasmo iniziano a venir meno”.