Parco di San Rossore, Manfredi: “Fauna tenuta sotto controllo”

Fabrizio Manfredi, presidente del Parco naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, spiega la situazione dei casi di attraversamento degli animali che si sono verificati nei mesi scorsi.
“Il nostro parco è attraversato da ferrovie, strade e autostrade, quindi c’è la particolare problematica dell’attraversamento delle stesse da parte degli animali selvatici che popolano in gran numero le aree boschive e la campagna. Sulla pericolosità di ciò sia per gli animali che per gli uomini, l’ente Parco può intervenire agendo sul controllo del numero degli esemplari nelle zone interne: ogni anno viene attuato un apposito piano di prelievi faunistici in cui vengono catturati o abbattuti migliaia di capi come daini e cinghiali, in modo da mantenere un equilibro armonioso tra la natura e la selvaggina. Noi come parco non abbiamo il potere di imporre la realizzazione di recinzioni in ogni dove, perché tali opere sarebbero eventualmente di competenza dei soggetti titolari delle infrastrutture interessate (Fs, Anas, Salt) e per altro verso quelle sì rappresenterebbero delle restrizioni forzate al naturale spostamento degli animali in contesti naturalistici, che l’uomo magari vorrebbe regimentare e smembrare e suo piacimento. Per quanto attiene all’eventuale soccorso agli animali, anche noi riteniamo che dovrebbe essere organizzato e garantito un servizio adeguato dalle strutture sanitarie del territorio, competenti sul tema”. Il presidente Manfredi interviene anche in merito alla situazione dei rifiuti abbandonati nella zona boschiva. “Dovrebbe essere noto a chiunque che il Parco naturale – spiega Manfredi -, costituito in consorzio trentacinque anni fa ed ente regionale quindici anni più tardi, è un parco fortemente e storicamente antropizzato, in cui la storia e la natura si sono intrecciate sia nel bene che nel male, essendo molte le aree intensamente compromesse o degradate. Nella gestione dell’area protetta l’ente Parco non ha poteri in materia di ordine pubblico e non essendo un comune non ha competenze per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Può, come sempre più spesso sta facendo, segnalare e stimolare chi di dovere (prefettura, forze dell’ordine, comuni, società incaricate dello smaltimento dei rifiuti) a fare la propria parte. Così come può, tramite la pianificazione urbanistica e le autorizzazioni edilizie, orientare lo sviluppo in termini sostenibili e compatibili sia in contesti costieri che in ambiti in precedenza utilizzati da attività produttive, come la zona della “Lisca” tra l’autostrada e la palude”.