Asili nido in Valdera tutte le rette, ecco come si calcolano

3 aprile 2015 | 15:54
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Asili nido in Valdera tutte le rette, ecco come si calcolano

Dopo tanto parlare e il caso Peccioli adesso l’Unione dei comuni della Valdera prova a fare un po’ di chairezza ha reso noti gli importi delle rette mensili per i 32 asili nido del territorio.

Per i genitori che mandano i propri figli nei nidi d’infanzia sono previste delle agevolazioni in base al reddito calcolato con la dichiarazione Isee. Per assegnare i posti entrano in gioco le fasce di reddito che ogni comune calcola in base a dei parametri propri. I bambini potranno essere lasciati al nido per un numero di ore prestabilito: fino a quattro ore, da quattro a sei, da sei a nove e, in alcune strutture, anche oltre 9 ore. Ai prezzi delle fasce orarie va aggiunto il costo giornaliero del pasto e il risultato sarà la retta mensile da pagare. Anche nel caso del pasto i prezzi e il calcolo sono diversi nei vari comuni e in alcuni nidi dello stesso comune. Le domande per l’iscrizione ai nidi d’infanzia della Valdera per l’anno educativo 2015-2016 possono essere presentate dal 30 marzo al 27 aprile anche in modalità on line. L’ordine cronologico di presentazione delle domande non dà alcuna priorità per l’ammissione. Le richieste di iscrizione pervenute successivamente al 27 aprile 2015 saranno collocate in coda alla graduatoria per la quale concorrono. Il valore Isee è valido solo se rilasciato dopo il 15 gennaio e la Dsu è valida solo se presentata dopo il 15 gennaio. L’integrazione dell’offerta in un unico avviso consente alle famiglie di effettuare una scelta in base a più parametri, come la vicinanza al luogo di lavoro o di residenza, la qualità del servizio, l’arco temporale di apertura, la tariffa applicata. La maggior parte dei servizi sono privati accreditati, cioè strutture gestite da enti privati, in prevalenza appartenenti al settore no profit, che sono inseriti nel sistema pubblico dell’offerta a seguito della verifica di requisiti minimi strutturali, organizzativi e professionali posseduti, nonché dell’accettazione delle regole di funzionamento dettate dall’Unione. “Le tariffe sono stabilite autonomamente da ciascuna struttura – dice Lucia Ciampi delegata alle politiche educative dell’Unione Valdera -, né potrebbe essere diversamente: ciascuna organizzazione deve raggiungere l’equilibrio economico in base al proprio quadro di costi e ricavi e dunque fissare la tariffa a un livello che determini potenzialmente tale equilibrio. La tariffa stabilita è un elemento significativo per la scelta che ciascuna famiglia andrà a effettuare, tenendo conto dei buoni servizio che l’Unione mette a disposizione, di importo parametrato all’Isee dei richiedenti (e anche in parte al livello della tariffa praticata dal servizio considerato). Lo stesso ragionamento è applicabile anche ai servizi di asilo pubblico, dove il singolo comune ha l’autonomia di determinare quanta parte del costo porre a carico della fiscalità generale, in base all’indirizzo politico e all’equilibrio economico dell’ente. Rimangono – è vero – modalità in parte diverse di calcolo della tariffa applicabile al singolo caso, ma non tali da alterare la coerenza del sistema, che potrà raggiungere, nel medio-lungo termine, anche una maggiore uniformazione delle tariffe praticate. Riteniamo che le famiglie siano perfettamente in grado di muoversi in questo sistema, apparentemente complesso, ma in verità diversificato per rendere disponibile un’offerta articolata di servizi alla prima infanzia, in grado di corrispondere ad esigenze analogamente differenziate delle persone. Anche le rilevazioni sulla qualità percepita che periodicamente svolgiamo, confermano il gradimento delle famiglie per il sistema adottato in Valdera.”