Contributo di 500mila euro agli artigiani che fanno scuola

Un piano di investimenti regionale finalizzato a creare lavoro e a formare profili professionali specifici sfruttando le risorse del territorio. Un investimento da 4 milioni di euro da dividere tra le varie province, e i piccoli artigiani che vogliano dar vita a botteghe scuola, destinato ai giovani fra i 18 e i 29 anni che non hanno alcun contratto di lavoro né frequentano corsi regolari di studio o di formazione e che hanno aderito al progetto europeo Garanzia Giovani.
Un’opportunità in più per l’inserimento nel mondo lavorativo: la possibilità di frequentare percorsi formativi, non solo in una tradizionale aula ma anche direttamente nelle botteghe degli artigiani, botteghe che così diventano scuole, per acquisire competenze professionali specialistiche. Una proposta appena approvata dalla giunta regionale e promossa dall’assessore Emmanuele Bobbio, che interessa non solo le agenzie formative ma pure singoli artigiani, nelle loro botteghe, accettando di accreditarsi, potranno avere un contributo dalla Regione per prendere, appunto, “a bottega” qualche giovane e trasmettere tecniche e saperi in modo da garantire il futuro, troppo spesso precario, alle stesse botteghe e a un artigianato artistico che può ancora far grande l’intera Toscana. Le botteghe scuola possono presentare i progetti per i corsi individuali mentre le agenzie formative accreditate possono presentare progetti per i corsi collettivi. Nel caso di un corso individuale presso una bottega-scuola, all’artigiano sarà attribuito un voucher (4mila euro per studente) che dovrà essere rendicontato a costi reali: fino al 70% il rimborso sarà erogato subito mentre il resto lo sarà a risultato conseguito, ovvero in caso di occupazione del giovane entro 120 giorni dalla fine del corso. Analoghe le regole anche per i corsi collettivi tenuti dalle agenzie formative. La delibera, che sarà presto seguita da un avviso pubblico per il concreto avvio delle attività formative, contiene anche due elenchi ripartiti per province: i settori, tipici del territorio, nei quali prevedere le attività formative (al di fuori di questi, non saranno ammissibili percorsi formativi) e la ripartizione delle risorse (sia per i corsi collettivi tenuti dalle agenzie formative sia per i corsi individuali nelle scuole bottega). I corsi tenuti nelle aule (di durata fino a 900 ore) sono finalizzati al rilascio di un attestato di qualifica professionale o di un certificato che attesti le competenze nei diversi ambiti professionali. Nella provincia di Pisa saranno messi a disposizione 436mila euro per i corsi collettivi e oltre 22mila euro per quelli individuali. Saranno sette i settori destinatari di questi fondi, tessile, abbigliamento, calzature e pelli, produzioni metal meccaniche, informatica, logistica e trasporti, artigianato artistico (vetro), chimica e farmaceutica, turismo, alberghiero e ristorazione.