
L’università di Pisa si prepara ad assumere. Lo farà grazie a una manovra di bilancio che ha permesso un investimento aggiuntivo di circa 15 milioni di euro. Le assunzioni riguarderanno circa 230 unità tra docenti e tecnici-amministrativi, che vanno a sommarsi alle 320 già attivate negli ultimi anni.
In particolare, nel giro di un anno saranno chiamati circa 50 professori ordinari, ulteriori 35 professori associati (in aggiunta ai circa 180 assunti da poco) e 55 ricercatori a tempo determinato, oltre a 60 assegnisti di ricerca. Sul fronte del personale amministrativo, tecnico e bibliotecario è prevista l’assunzione di 60 unità, in aggiunta alle 23 per le quali sono in corso le procedure selettive e di 3 collaboratori ed esperti linguistici. “Una manovra di ampio respiro e assai significativa sul piano degli investimenti – la definisce il rettore Massimo Augello -, che, unita a quelle degli ultimi anni, proietta l’Ateneo di Pisa verso un futuro a tinte rosa, contribuendo a renderlo più competitivo a livello nazionale e internazionale”. Oltre al personale, la “finanziaria” dell’Università di Pisa punta a migliorare le proprie performance nella didattica e nella ricerca e a incrementare la quantità e la qualità dei servizi offerti alla comunità accademica. Su questi fronti, contiene misure di sostegno alla ricerca attraverso bandi per finanziare progetti di Ateneo e l’acquisto di grandi attrezzature, di potenziamento delle attività di internazionalizzazione e di valorizzazione del patrimonio immobiliare. Tra gli obiettivi delle iniziative approvate, vi sono l’aggiornamento delle aule per la didattica, attraverso la dotazione di nuove tecnologie e il potenziamento della rete wireless e la riorganizzazione del Sistema bibliotecario, in termini di maggior orario di apertura delle biblioteche e di più efficace funzionamento dei servizi integrativi. Con il progetto Front-office e security, infine, si mira ad aumentare il livello delle informazioni agli utenti, accrescendo nello stesso tempo quello di sicurezza all’interno dell’Ateneo. “In definitiva – ha concluso il rettore – questa manovra consolida e rafforza la logica espansiva con cui ci siamo mossi negli ultimi anni, in felice controtendenza rispetto a quanto avviene a livello di sistema universitario nazionale, puntando a investire sulle risorse umane e a sviluppare i settori per noi strategici. Non appare dunque azzardato sostenere che tale politica, tenuto conto dei continui tagli al finanziamento del sistema universitario, rende l’Università di Pisa un modello praticamente unico nell’attuale panorama accademico italiano e un esempio virtuoso nel più generale contesto del Paese”.