Roberto Barbieri torna in libertà, lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa che ha revocato le misure cautelari richieste dal pubblico ministero e che la settimana scorsa avevano portato Roberto Barbieri, il tecnico Enel che nel giugno scorso aveva ucciso la moglie a coltellate nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.
Secondo le perizie tra cui anche quelle della difesa che hanno pesantemente condizionato la decisione del gip, non è più pericoloso e quando Barbieri uccise con varie coltellate la moglie Sandra Fillini, un medico della Asl nella loro casa di Castelnuovo Val di Cecina non era in grado di intendere e di volere, nella perizia si legge infatti: “Barbieri quando uccise la moglie era affetto da disturbo delirante per il quale sarà necessario ora sottoporlo a un mirato trattamento terapeutico presso i servizi territoriali”.
Revocata quindi ogni misura cautelare e libero a tutti gli effetti in attesa di un eventuale processo anche se dovrà essere sottoposto a un trattamento sanitario da parte della Asl 5. A questo punto sembra scontato, ma bisognerà attendere il dibattimento, e forse gli avvocati di Barbieri imposteranno l’impianto difensivo sul perno dell’incapacità di intendere e di volere dell’uomo al momento in cui l’uomo, in un pomeriggio domenicale con i figli ancora in casa, uccise la moglie a coltellate, colpendola più volte e con due diversi coltelli. Ipotesi questa che se dimostrata in aula e qualora dovesse convincere l’assise dell’incapacità di intendere e di volere potrebbe anche evitare il carcere a Barbieri proprio sulla leva della temporanea in capacità e per tanto far scattare la non imputabilità.
Roberto Barbieri torna in libertà, lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa che ha revocato le misure cautelari richieste dal pubblico ministero e che la settimana scorsa avevano portato il tecnico Enel che nel giugno scorso aveva ucciso la moglie a coltellate nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.
Secondo le perizie tra cui anche quelle della difesa che hanno pesantemente condizionato la decisione del gip, quando Barbieri uccise con varie coltellate la moglie Sandra Fillini, un medico della Asl, nella loro casa di Castelnuovo Val di Cecina non era in grado di intendere e di volere, nella perizia si legge infatti: “Barbieri quando uccise la moglie era affetto da disturbo delirante per il quale sarà necessario ora sottoporlo a un mirato trattamento terapeutico
presso i servizi territoriali”.
Revocata quindi ogni misura cautelare e libero quindi a tutti gli effetti in attesa di un eventuale processo anche se dovrà essere sottoposto a un trattamento sanitario da parte della Asl 5. A questo punto sembra scontato, ma bisognerà attendere il dibattimento, ma gli avvocati di Barbieri imposteranno l’impianto difensivo sul perno dell’incapacità di intendere e di volere dell’uomo al momento in cui l’uomo, in un pomeriggio domenicale con i figli ancora in casa, uccise la moglie a coltellate, colpendola più volte e con due diversi coltelli. Ipotesi questa che se dimostrata in aula e qualora dovesse convincere l’assise dell’incapacità di intendere e di volere potrebbe anche evitare il carcere a Barbieri proprio sulla leva della temporanea in capacità e per tanto far scattare la non imputabilità.