
Prima conferenza del ciclo Tra principi e monaci: paleopatologia e storia al Museo di storia Naturale dell’Università di Pisa, con sede alla Certosa di Calci. Nel primo incontro, che si terrà venerdì 6 marzo alle 16,30, verrà svelata la causa della morte di Giovanni dalle bande nere, condottiero e capitano di ventura il cui nome evoca reminiscenze rinascimentali anche tra coloro che non si interessano di storia. Giovanni fu anche padre di Cosimo I de’Medici, e dunque capostipite della stirpe granducale medicea. Intorno alla sua morte si sono diffuse nel tempo molte teorie.
Sin dal momento della sua morte precoce si diffuse il sospetto che non si fosse trattato di fatalità, ma di omicidio. Ciò che si sa per certo è che il 26 novembre 1526, nel corso di uno scontro in Lombardia con i Lanzichenecchi, Giovanni viene ferito alla gamba destra da un cannone di piccolo calibro. Ad assisterlo viene convocato un certo Abram, famoso chirurgo ebreo che già in precedenza lo aveva curato. Le armi da fuoco erano allora entrate in uso da un tempo relativamente breve, e le conoscenze mediche nel campo erano ancora molto ridotte.
Abram stabilisce che le condizioni del condottiero sono tali da rendere necessaria l’amputazione della gamba, operazione assai difficoltosa e dolorosa, che veniva eseguita all’epoca senza anestesia. Poco dopo l’intervento Giovanni muore e subito si diffondono le voci più disparate, che ritroviamo un po’ ovunque tra le pagine delle cronache dell’epoca: il chirurgo avrebbe agito per provocare la morte del paziente, tagliando troppo in basso per arrestare l’infezione, o avrebbe effettuato la resezione in maniera scorretta.
Per dare finalmente delle risposte agli storici e ai curiosi, il corpo di Giovanni dalle Bande Nere è stato riesumato dalla cripta del Museo delle Cappelle Medicee di Firenze, nell’ambito di una ricerca finanziata dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, sotto la direzione della soprintendenza al Polo Museale di Firenze. A esaminare la salma un’equipe guidata da Gino Fornaciari, docente di paleopatologia e direttore del Museo di Anatomia Patologica dell’Università di Pisa. Grazie a questo studio, finalmente è stato possibile mettere la parola fine al mistero della morte di Giovanni delle Bande Nere. A fare il nome del colpevole sarà il professor Fornaciari in persona.