Provincia di Pisa, stenta a crescere la domanda di lavoro

Mille e 220 è il numero dei contratti che le imprese pisane prevedono di attivare nei primi tre mesi del 2015. Al primo posto le professioni legate a turismo e ristorazione. Un valore che segna un aumento del 30 per cento rispetto ai 940 ingressi del trimestre precedente. Un risultato che riflette l’andamento stagionale tipico di inizio anno, caratterizzato da un incremento delle assunzioni e dei contratti atipici a partire da gennaio.
Purtroppo, le uscite (per scadenza dei contratti, pensionamento o altri motivi) del periodo gennaio-marzo toccheranno quota 1.460, mantenendo il saldo nettamente negativo (-240 unità): il peggior risultato della Toscana. Questi sono i risultati di un indagine realizzata sulle imprese con dipendenti da Unioncamere Nazionale in collaborazione con il Ministero del Lavoro e diffusi dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa. Prevalgono i contratti a termine, aumentano le difficoltà nel reperire la figura cercata. Tra le 800 assunzioni di lavoratori dipendenti, che rappresentano il 65 per cento della domanda di lavoro espressa dalle imprese pisane, si conferma la prevalenza dei contratti a termine (550 assunzioni, vale a dire il 69% del totale). Le assunzioni “stabili” (a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato) saranno invece 240. In particolare, i contratti di apprendistato potranno interessare quasi il 30% dei giovani di cui si prevede l’assunzione. Rispetto allo scorso trimestre, aumentano decisamente le difficoltà attese nel reperire i profili di cui le imprese necessitano: la quota di assunzioni difficili da reperire passa infatti dall’8% al 17%.
Considerando le sole assunzioni di lavoratori dipendenti, la maggior parte saranno effettuate da imprese che operano nei servizi (570 su 800). In questo comparto, la gran parte delle assunzioni saranno effettuate nel commercio, con 170 unità, nel turismo e ristorazione (150 ingressi) e negli altri servizi (entrambi con 150 assunzioni). Nell’industria, i settori che prevedono maggiori assunzioni sono la metalmeccanica ed elettronica (80 ingressi) e la moda (60 entrate).
Nei primi tre mesi del 2015 le imprese pisane hanno programmato di assumere circa 170 dipendenti high-skilled (dirigenti, specialisti e tecnici). Il gruppo professionale più numeroso, con 280 assunzioni, è però quello delle figure qualificate nelle attività commerciali e dei servizi seguito dal gruppo degli operai (200 unità). Meno numerose, le assunzioni di figure generiche e non qualificate (90 unità) e quelle di profili impiegatizi (60).
Tra le diverse professioni al primo posto (120 assunzioni, quasi tutte a termine), troviamo le professioni tipiche del turismo e della ristorazione, vale a dire cuochi, camerieri, baristi e professioni simili. Al secondo posto (110 assunzioni) c’è una grande richiesta di commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali. Le imprese della provincia dichiarano di essere orientate verso candidati in possesso di esperienza specifica quando assumono operai specializzati nel settore moda (50 assunzioni in totale). Almeno un terzo delle assunzioni delle aziende pisane sarà rivolta agli under 30: 7 punti in più rispetto al trimestre precedente. Se consideriamo le assunzioni per cui le imprese non considerano l’età un requisito importante le opportunità per i giovani potrebbero raggiungere il 63%.
“L’indagine Excelsior – commenta il presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini – monitorando le previsioni di assunzione del sistema produttivo pisano, rappresenta un importante termometro delle aspettative imprenditoriali. Per questo, l’ottimismo generato dalla crescita della domanda di lavoro è controbilanciato da un saldo entrate-uscite che continua, purtroppo, ad essere negativo. Un segnale – conclude Pacini – di come l’uscita dalla crisi non sia ancora a portata di mano.”