“Una raccolta fondi per l’impianto elettrico del Museo ma prima la sospensione della disdetta dell’affitto”

31 gennaio 2025 | 15:03
“Una raccolta fondi per l’impianto elettrico del Museo ma prima la sospensione della disdetta dell’affitto”

Per il Comitato è prioritario che i reperti restino a Orentano

“Il paese è pronto e vuole aiutare concretamente. Ma non siamo ingenui e non siamo disposti a dissipare il nostro tempo utile se non c’è una evidente serietà e volontà dall’altra parte. Quei reperti non devono uscire da Orentano. Siamo già a 300 firme di orentanesi. E non sono firme schierate politicamente. Tutti a Orentano si stanno adoperando perché si trovi una soluzione. Adesso manca solo la volontà reale e immediata di chi è venuto davanti al paese a dire di volerlo fare”.
Per il Comitato Orentano 56020, è Andrea Buonaguidi a tirare le somme dopo la riunione sul museo di Orentano. “E’ stata – racconta – una riunione importante quella di lunedì sera, soprattutto per il numero di orentanesi che hanno partecipato, sia di persona che da remoto. Ci ha fatto molto piacere questo cambiamento di rotta del Sindaco e questa sua volontà di far rimanere adesso i reperti a Orentano. Siamo passati in sole due settimane da ‘noi siamo convinti della nostra scelta concordata con la soprintendenza’, all’esser ‘ottimista che si possa trovare una soluzione al problema del museo’. Questo è positivo. Adesso la soluzione del problema è più vicina. Ci aspettiamo però che alle parole seguano i fatti, e che venga dimostrata la reale volontà di far rimanere quei reperti a Orentano.
Se si vuole far rimanere quei reperti a Orentano, la soluzione non può partire da elementi pregiudiziali a prescindere. Questo vuol dire non aver capito la natura del problema. Né come si possa risolvere. E bisogna anche smettere di tirare sempre per la giacchetta la soprintendenza per poi usarla come un proprio paravento. Ci vuole senso di responsabilità adesso. L’affitto di quello stabile è lo 0,1% di quanto spende il Comune ogni anno. E’ una cifra ridicola e irrisoria considerando il valore di quei reperti per la comunità. E’ una cifra minima, certamente recuperabile riducendo gli sperperi in bilancio, laddove si trovi il tempo e la volontà di farlo. Non è accettabile che in questa fase della vicenda e col livello di tensione che c’è in paese, si venga a Orentano, a dire che si vuol fare rimanere quei reperti in paese, e poi si metta subito una pregiudiziale sull’ipotesi di mantenere tutto dove è adesso; e nel frattempo ci aggiorniamo fra due mesi. Questo vuol dire prendere in giro un’altra volta un’intera comunità. Le soluzioni reali vanno vagliate tutte, subito, in maniera pragmatica e realistica.
Come Comitato, chiediamo, che venga immediatamente sospesa la disdetta di affitto del fondo attuale, almeno per qualche mese ancora. Questo per permettere a tutti di lavorare alla soluzione senza pressione, sapendo che i reperti sono al sicuro dove sono ora senza nessuna spada di Damocle sulla testa della comunità orentanese. Conseguentemente chiediamo che si vada subito a verificare, con la soprintendenza se l’eventuale trasferimento dei reperti nella stanza della palazzina comunale sia realizzabile in base ai criteri necessari. Laddove ci sia poi da intervenire sulla palazzina comunale, se la soprintendenza lo richiedesse, allora il Comune avrebbe tutto il tempo per farlo secondo i requisiti, sapendo che i reperti rimarrebbero ancora nella struttura attuale per tutto il tempo  necessario.
Spostare quei reperti anche solo di pochi metri, richiede nuove autorizzazioni, verifiche e procedure specifiche per la nuova destinazione che hanno dei tempi tecnici.
Se non si sospende la disdetta dell’affitto, Il Comune, dovrà riconsegnare il fondo attuale ai proprietari nello stato originale a fine maggio. Questo vuol dire che a fine aprile quei reperti non potranno più esser li. Adesso ci viene detto di incontrarci ancora fra due mesi. Ma per fare cosa fra due mesi?  Non ci sono due mesi di tempo a meno che non si sospenda subito la disdetta dell’affitto del fondo attuale. L’incontro che si vorrebbe fare con la popolazione fra due mesi andava fatto 4 mesi fa, prima di prender questa decisione in segreto. Adesso c’è rimasto solo il tempo tecnico per le decisioni ufficiali e pragmatiche.
Siamo pronti a collaborare per tutte le soluzioni realistiche nei tempi disponibili che permettano di mantenere quei reperti a Orentano. Ma nell’immediato le soluzioni praticabili sono solo 2: o rimangono nello stabile attuale, o vanno nella stanza della palazzina comunale dove erano negli anni ’80 e ’90, in attesa che si trovi una soluzione definitiva a Orentano. Come Comitato siamo già disponibili sin da ora, nel caso si decidesse di lasciare i reperti dove sono, a contribuire ai costi del nuovo impianto elettrico tramite una raccolta fondi paesana. Il Comune a sua volta potrebbe contribuire con uno sconto sulle tasse al privato che offre un servizio di interesse pubblico, così come già succede in altri comuni, e il privato eventualmente mettere la differenza.
Questo non è il momento per escludere nessuna opzione perché bisogna esser realisti e consapevoli dei tempi tecnici e del termine del contratto di affitto, sempre che ci sia la reale volontà di mantenerli a Orentano. Il paese si aspetta adesso, e non fra due mesi, un immediato atto concreto e formale da parte del sindaco che dimostri la sua reale intenzione di voler risolvere il problema e mantenere quei reperti a Orentano. Questo è sospendere temporaneamente la disdetta dell’affitto e mettere tutto in pausa fino a che non si sia trovata una soluzione praticabile, compatibile con i tempi tecnici, affinché i reperti rimangano a Orentano.
Infine, come orentanesi, ci ha proprio ferito il silenzio assordante dei tre compaesani seduti a quel tavolo. Capiamo la loro situazione. Ma non una parola, una, è stata pronunciata da loro tre verso la popolazione in quella riunione. I sindaci vanno e vengono, cosi come gli assessorati, ma la memoria del paese rimane. Che si facciano anche loro adesso, promotori verso il Sindaco della sospensione temporanea della disdetta di affitto. E’ una cosa piccolissima che possono benissimo fare se vogliono e che non avrebbe nessuna ripercussione su di loro ma porterebbe un grande sollievo alla popolazione. Si tratta di una temporanea sospensione per permettere a tutti di lavorare in tranquillità alla soluzione, sapendo che i reperti non verranno toccati fino a che non verrà trovata la soluzione più idonea per lasciarli a Orentano”.