“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli

9 novembre 2024 | 14:30
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“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli
“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli
“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli
“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli
“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli
“Una passione di oltre 30 anni e nata per caso”, inaugurata la mostra sui Macchiaioli

Prima visita alla collezione privata ospitata a Palazzo Grifoni

Macchiaioli, post macchiaioli e coloristi. Punta sulla dignità delle collezioni private la Fondazione Cr San Miniato nell’ideare l’appuntamento ormai tradizionale con l’arte. Palazzo Grifoni, come ogni autunno da qualche tempo, ha voluto scommettere ancora sull’arte quest’anno con la Mostra Mercato del Tartufo alle porte e l’ha fatto, ieri sera, inaugurando un’importante ensemble di oltre cento opere dedicate alla più importante delle scuole pittoriche di casa nostra, quella toscana ritratta nelle “macchie” di colore dei giovani artisti del Caffè Michelangelo a Firenze, capace di rivoltare l’arte dell’epoca con un espressione pittorica che voleva essere una reazione all’inerzia formale delle Accademie del tempo.

A mettere insieme le opere, in nome di una passione maturata fra libri, mercatini dell’antiquariato e case d’arte in oltre trent’anni, è Ettore Ermanno Morelli, medico e collezionista presente all’inaugurazione ieri in compagnia del presidente della Fondazione Giovanni Urti, del già presidente e commendatore Antonio Guicciardini Salini e della storica dell’arte Silvestra Bietoletti, curatrice.

“Si dimentica troppo spesso, e lo Stato è il primo responsabile di questo oblio, che il collezionista privato, con questa passione che porta a investire i suoi guadagni nell’acquisto di opere artistiche, è spesso la fonte storica di ogni grande museo – ha ricordato Urti nel suo intervento –. Si pensi alle grandi corti del Rinascimento, ai ricchi americani dell’800 e ai tanti altri che hanno costruito con ingenti capitali a disposizione le collezioni che formano oggi grandi musei. Ma anche ai più piccoli collezionisti che con la loro passione hanno permesso la formazione di musei: giova a ricordare che anche per i Macchiaioli, ad esempio, è stato proprio così. Con questa mostra che andiamo a inaugurare abbiamo voluto onorare proprio questa dimensione e queste figure. I mercatini, che ormai sono diventati un’istituzione in molte piccole e grandi città della Toscana, dai Ciompi di Firenze a quello dell’ultimo sabato del mese a Scandicci e poi Arezzo, Cortona, Bientina, Pistoia, Lucca, Pisa e tanti altri, sono una vera miniera in cui gli appassionati di molti settori del collezionismo, dai dipinti ai libri dalle maioliche alle bambole, dai giocattoli per bambini alle monete, francobolli, cartoline e soldatini, vanno fin dall’alba a scoprire quelli che saranno poi i loro piccoli e grandi tesori”.

Il risultato è una mostra che grazie anche alla fondamentale collaborazione con Credit Agricole sarà a disposizione di chiunque voglia venire ad ammirarla, con ingresso gratuito. Nelle importanti sale di palazzo Grifoni si potranno ammirare una serie di opere di grandi e piccoli protagonisti del movimento, da Giovanni Fattori (autore del pezzo forse più curioso della collezione, un campanaccio dipinto) a Silvestro Lega, da Luigi Bechi a Benvenuto Benvenuti, da Odoardo Borrani a Vincenzo Cabianca, da Eugenio Cecconi ad Arturo Checchi e molti altri. “Una passione che mi ha accompagnato per oltre trent’anni, nata quasi per caso, una domenica d’autunno al mercatino di Scandicci – racconta Morelli, gran conoscitore fino al dettaglio più inedito di ogni opera e artista, della quale può raccontare ai presenti vita, morte e mirabolanti avventure –. Una collezione che si è formata grazie al fondamentale apporto di tantissime persone che in vari modi i hanno sostenuto, confortato e consigliato in tutti questi anni e che ringrazio. Qualcosa che, spero, possa essere d’esempio a chi, come me, fra quei banchi ha scoperto una passione che brucia ancora”.

Un viaggio che attraverso 100 opere cerca di ripercorrere tanto la scuola macchiaiola quanto ciò che venne dopo, dagli allievi del Fattori a coloro che ne furono comunque influenzati, i cosiddetti post-macchiaioli, fino ai “coloristi”, i primi che, ormai fra ‘800 ed i primi del ‘900, partendo dallo stile “classico” degli (ormai) maestri portarono i primi cambiamenti stilistici, mediati in parte dagli impressionisti.

La mostra sarà successivamente aperta dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 di 9 e 10 novembre, 15, 16 e 17 novembre, 22, 23 e 24 novembre e 29 e 30 novembre e 1 dicembre.

“Una grande occasione per tutti coloro che nelle prossime settimane visiteranno San Miniato – ha detto il sindaco di San Miniato Simone Giglioli –. Qualcosa che quest’anno ci inorgoglisce anche perché viene dedicata agli ‘impressionisti di casa nostra’, una scuola pittorica che più di qualunque altra incarna profondamente le radici della nostra regione, connaturata in tantissime opere che sono esposte anche qui oggi”.