Un pellegrinaggio straordinario per riprendere insieme il cammino

La diocesi in processione dietro al santissimo crocifisso di Castelvecchio

“Quest’anno vogliamo riprendere insieme il cammino alla sequela di Gesù, con un gesto simbolico ma anche molto concreto. Portiamo in processione il santissimo crocifisso di Castelvecchio, in un pellegrinaggio straordinario che fa memoria delle prime processioni che lo resero immagine venerata, quei pellegrinaggi accaduti 625 anni fa, nel 1399, quando i sanminiatesi lo portarono per tutta la Toscana in processioni a cui si unirono migliaia e migliaia di persone vestite di bianco, per chiedere la pace, e in cui accaddero miracoli e conversioni”. Un gesto concreto, quello proposto dal vescovo di San Miniato Giovanni Paccosi alla sua diocesi, ma anche fortemente simbolico, come invito a mettersi in cammino.

Perché da settembre riprendono le attività di pastorale ma anche perché quello che sta per iniziare è un anno di incontri: mentre inizia il Giubileo, si conclude il Cammino Sinodale della Chiesa Italiana.

“Come poveri bisognosi del suo amore – dice quindi il Vescovo -, vogliamo camminare dietro a questa immagine piagata da mille ferite (le nostre e quelle del mondo intero), dietro a Cristo nostra speranza, con alcune intenzioni precise: in primo luogo per chiedere la pace in Terra Santa e nel mondo; poi in preparazione al Giubileo, per la conclusione del Cammino Sinodale in Italia e per le vocazioni sacerdotali e religiose.

Ci troveremo quindi domenica 13 ottobre alle 15,30 nel santuario del Santissimo Crocifisso e dopo una breve introduzione usciremo in processione silenziosa dietro al Crocifisso, che aprirà il cammino, verso San Domenico. Lì pregheremo il Rosario per la pace, nella Festa della Madonna e ripartiremo in silenzio verso la Cattedrale dove celebreremo l’eucaristia, al termine della quale sarà consegnato il Mandato a tutti coloro che in tanti modi si mettono al servizio della missione della comunità ecclesiale per testimoniare Gesù e la sua speranza”.

Impossibile, forse, partecipare tutti, ma il desiderio è che “non mancasse nessuna delle nostre comunità parrocchiali, associazioni, confraternite, gruppi giovanili e movimenti, per un gesto di unità della nostra Chiesa diocesana, con al centro Gesù, nostra pace e nostra speranza”.