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Storie locali ricorda la Liberazione di Santa Maria a Monte e la resistenza civile

4 settembre 2024 | 09:47
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Storie locali ricorda la Liberazione di Santa Maria a Monte e la resistenza civile
Storie locali ricorda la Liberazione di Santa Maria a Monte e la resistenza civile
Storie locali ricorda la Liberazione di Santa Maria a Monte e la resistenza civile

L’associazione si farà promotrice dell’avvio dell’iter per ottenere un riconoscimento per il valore dimostrato dalla comunità

Domenica (1 settembre) Storie Locali ha ricordato la ricorrenza dell’80esimo anniversario della Liberazione di Santa Maria a Monte.

L’iniziativa, assai partecipata e che ha visto lo spazio aperto del Luna Rossa occupato al completo, si è aperta con l’introduzione del professore Fabrizio Nieri che con una articolata e argomentata riflessione ha posto in risalto come con il secondo conflitto mondiale la guerra, oltre alle millenarie caratteristiche di distruzione, morte e asservimento dei vinti, abbia introdotto “la pratica dell’odio razziale, un germe che ha continuato a proliferare nei decenni fino ai giorni nostri e contro il quale uno dei possibili antidoti è da ricercarsi in un ritorno ai grandi del pensiero italiano come ad esempio Leopardi e Manzoni ed alla loro visione dei rapporti umani”.

La serata è poi proseguita con la comunicazione di Bernardo Vellone che ha ripercorso gli eventi che precedettero e seguirono il giorno della Liberazione. Sono state ricordate sia le oltre 100 vittime civili causate dai continui e intensi cannoneggiamenti che colpirono il territorio, sia le centinaia di feriti e mutilati che per anni hanno portato sul proprio corpo i segni della guerra (uno di questi feriti, bambino nel 1944, era presente alla commemorazione). Particolare attenzione è stata riservata al ruolo svolto dai medici nei riguardi dei feriti, trasportati con mezzi di fortuna e soccorsi con i pochi medicinali e strumenti a disposizione, giungendo alla conclusione che i
dottori Luigi Gonnelli, Carlo Giacometti e Nicola Gado, unitamente al dentista Antonino Triolo, anch’esso si prestò a medicare i feriti, dovrebbero essere ricordati anche con l’apposizione di una targa in ricordo del loro operato che ha portato a salvare molte vite umane in condizioni di criticità ed a operare, spesso, durante i bombardamenti.

Oltre ai nomi di santamariammontesi che hanno operato nella resistenza europea sui quali esistono pubblicazioni e studi sono state
ricordate le figure di altri concittadini sconosciuti ai più che hanno pagato con la vita la decisione di opporsi ai totalitarismi morendo nei campi di concentramento (Adriano Dini moriva a Flossemburg nell’ottobre 1944 mentre Anchise Carli riusciva a sopravvivere a Dachau) o opponendosi, dopo l’8 settembre 1943, al continuare la guerra al fianco dei tedeschi; e ancora i santamariammontesi che si sono arruolati nel Corpo italiano di Liberazione al fianco degli alleati. Una questione è emersa con chiarezza ai numerosi presenti: ossia che la comunità di Santa Maria a Monte fu in grado di mettere in atto una forma di resistenza civile, concretizzatasi con la capacità di preservare un
tessuto relazionale che riuscì a reggere l’urto dei lutti e delle sofferenze, mantenendosi solidale in particolare grazie al ruolo svolto dalle donne.

L’associazione si farà promotrice nelle sedi opportune di un’iniziativa volta a valutare il ruolo svolto dalla comunità nel suo complesso durante il periodo 1943-1944 per vedere avviare l’iter per il conferimento al Gonfalone comunale di un riconoscimento per il valore civile dimostrato dalla popolazione. Sempre nella mattina dell’1 settembre a cura di Storie Locali sono stati collocati due omaggi
floreali: al monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria e alla Cappella votiva di Montecalvoli, dove dal 2000 una targa ricorda tutte le nostre vittime civili del secondo conflitto mondiale.​