Sagra della patata fritta, Ferri: “Bilancio ultra positivo ma tanto ancora c’è da fare”




Archiviata l’edizione 2024 la macchina organizzativa si prepara al 2025 chiamando a raccolta giovani e giovanissimi
Un bilancio ultra positivo quello dell’edizione 2024 della sagra della patata fritta. A tracciare le fila sono stati martedì (20 agosto) sul palco di piazza della Vittoria, il presidente Maurizio Ferri e Alberto Fausto Vanni.
“In poco più di due mesi con volontà e amore verso il nostro paese abbiamo ‘costruito’ questa edizione della sagra della patata fritta – ha detto Ferri -. Sicuramente con qualche difetto che cercheremo di evitare nella prossima sagra nel 2025. Anzitutto un grazie ai volontari del Comitato fiera dell’Assunta, alle donne della cucina ai friggitori, ai giovani e ai giovanissimi. Tutti quanti, nessuno escluso, i quali hanno messo corpo e anima. Grazie alla Misericordia di Santa Maria a Monte e di Montecalvoli, alla pubblica assistenza, agli enti istituzionali: Comune di Santa Maria a Monte, Confcommercio, Camera di commercio di Pisa e Terre di Pisa, grazie alle forze dell’ordine carabinieri e vigili urbani. Ce l’abbiamo fatta, un po’ preoccupati sin dall’inizio, poi preoccupati dal meteo, ma a conclusione di questa edizione il bilancio è positivo sotto tutti gli aspetti. Giunti al termine accusiamo un po’ di stanchezza. Oggi diciamo ad alta voce che siamo soddisfatti di aver portato per cinque giorni tanta gente a Santa Maria a Monte, ma tanto c’è da fare. Le nostre porte sono aperte a tutti giovani e meno giovani, a tutti quanti vogliono dare un contributo a questa sagra nata nel 1972″.
“La sagra della patata fritta è di tutti – prosegue -. Nostra intenzione è quello di dare a questa festa, non solo una nuova vita con nuove idee , ma desideriamo una partecipazione attiva di tanti di voi, vogliamo creare questo evento ancora più accattivante, molto importante per il nostro paese. Siamo una bella squadra di donne e di uomini, desideriamo andare avanti con progetti e idee di rinnovamento atto a valorizzare la patata tosca, tubero famoso e menzionato anche dal famoso direttore Indro Montanelli il quale disse: mio babbo veniva a Santa Maria a Monte a comprare le patate. Non vogliamo anticipare il programma della prossima edizione, ma sicuramente sarà meglio organizzata con temi legati alla patata e elle tradizioni locali”.
“Questa edizione è dedicata a Renato Cetti presidente e Carlo Nuti detto Carlese i quali ci hanno lasciato alcuni mesi fa – ha aggiunto Alberto Fausto Vanni -. La sagra dalla sua nascita ha unito Santa Maria a Monte, i bottegai di Renaio, tutti partecipavano a questo evento, allora via Carducci era piena di attività. Ma purtroppo in questi ultimi anni tanti amici detti ‘sagratori’ ci hanno lasciato, e vogliamo ricordarli tutti, sperando di non dimenticare nessuno. Don Lelio Mannari, la maestra Fernanda Barontini, sono stati i nostri consulenti nel lontano 1972, loro ci dettero dei preziosi consigli per la realizzazione di questa sagra. Desideriamo ricordare: Ottorino Fogli, Tesio Fogli, Armando Dal Canto, Adriano Massetani, Timo Seghetti, Carlo Marchetti, Carlo Nuti di Malanno, Oreste Nuti, Cesare Panicucci, Silvano Panicucci, Romano Sardelli, Daniele Dini, Silvano Tempestini, Vasco Moroni, Umberto Rosi, Giuseppe Latini, Augusto Billeri, Piero Caponi, Giuseppe Massini, Giuseppe Luperini, Ugo Billeri, Reno Dini, Giuliano Malloggi, Giancarlo Pupilli, Dante Vivaldi, Gianfranco Vivaldi, Virgilio Colombai, Rina e Adalo Possenti, Luigi Dini, Italo Gozzi, Fernando Bandecchi, Gaetano Tempestini, Manlio Iacopini, Rocco Giusto, Nello Teoducci, Gastone Dini, Gabriella Caponi, Giancarlo Botti, Mario Bianchi, Giordano Fogli, Giordano Dini, Rossana Gonnelli, Angiolino Banti, Angiolino Buti. Non ci scorderemo mai di loro che hanno creato la Sagra della Patata, sicuramente ci aiutano a proseguire questo cammino”.