“Mancava uno spazio pubblico dedicato a lui”: Galilei entra nel museo






Visitabile già da Pasqua. Sarà installata anche una passerella per disabili
“Un investimento in cultura di queste dimensioni non è cosa scontata, e soprattutto è cosa rara”. Utilizza queste parole Ilaria Parrella, sindaco di Santa Maria a Monte per rendere l’idea dell’importanza che assume l’ampliamento del Museo civico della Chiocciola dedicato alla beata Diana, che da poco ospita un nuovo personaggio illustre del borgo: Vincenzo Galilei, padre del noto astronomo Galileo. Liutista di spessore e fine compositore, fu anche lui un rivoluzionario nell’ambito musicale. A breve il borgo che ha dato i natali a Vincenzo Galilei gli renderà omaggio con una nuova parte del museo civico a lui dedicata: oggi, 29 marzo, è stato presentato il progetto di ampliamento dell’edificio, che sarà ultimato in estate.
Intanto, però, la prima saletta sarà già allestita per Pasqua, con gli scritti del compositore, un video divulgativo, le sue raffigurazioni e, immancabile, un liuto. Un’impostazione museale molto più “classica” rispetto a quella che sarà la nuova sala collegata, che ospiterà, invece, installazioni interattive. A presentare il progetto c’erano, oltre al sindaco Parrella, anche gli assessori Roberto Michi ed Elisabetta Maccanti.
Le novità, in realtà, sono due: oltre all’ampliamento del museo civico, anche la Rocca sarà più vicina e accessibile. Grazie ad un finanziamento regionale sarà installata una passerella per disabili che, evitando le ripide scale, permetterà di arrivare al museo e poi salire al sito archeologico con l’ascensore. “Un intervento molto importante dal punto di vista dell’abbattimento delle barriere architettoniche – ha ricordato Parrella – che permetterà a tutti di usufruire del patrimonio culturale a disposizione del comune”. Il contributo coperto dalla Regione è di 150mila euro, per un intervento complessivo che supera i 200mila.
L’ampliamento assume un significato particolare anche perché “mancava uno spazio pubblico dedicato a Vincenzo Galilei – ha detto Parrella -. Abbiamo cercato di valorizzare questo nostro concittadino nel modo che meritava”. Il Comune ha infatti acquisito un’abitazione adiacente al museo, prima dedicata all’edilizia popolare, per ampliare i locali del museo stesso. Al piano terra verranno fuori tre nuove salette, tutte incentrate sul compositore, con installazioni interattive e partecipative. L’idea è, quindi, quella di creare un luogo di formazione sicuramente importante per le scuole, ma che non sarà solo un museo didattico. La parte più recente e tecnologica sarà infatti ben collegata con il museo già visitabile, dove sono stati ripensati gli allestimenti.
Al piano terra, tutti i documenti legati alla beata Diana sono stati spostati in una sala a lei dedicata. In questo modo una saletta è stata ricavata per introdurre il materiale su Galilei, già visitabili a Pasqua. Da questa saletta si accederà tramite una porta ai nuovi locali, che vedranno la luce verso l’estate di quest’anno. Al primo piano, invece, viene ampliata la mostra dei reperti archeologici di Santa Maria a Monte, non solo con quelli della Rocca, ma anche quelli pervenuti da altri scavi.
Come sempre accade in questi casi, il risultato è frutto di una collaborazione a più mani. Accanto ai pareri della Soprintendenza, c’è stata la partita giocata da Mariano Boschi che, per conto del Comune, è riuscito a intercettare collaboratori importanti come quelle dell’architetto Mao Fusina e di Natacha Fabbri del Museo Galileo di Firenze.