Presentato al monastero San Salvatore il libro ‘San Pietro Igneo’ di Massimo Cecconi





L’autore, appassionato di storia locale fucecchiese, è già autore di testi riguardanti la storia della città dalle origini fino ai giorni nostri
Una platea numerosa ed attenta ha partecipato nel pomeriggio di oggi (8 febbraio) alla presentazione del libro San Pietro Igneo scritto dal dottor Massimo Cecconi, appassionato di storia locale fucecchiese, già autore di testi riguardanti la storia della città dalle origini fino ai giorni nostri.
L’evento si è svolto nella sala del monastero San Salvatore sul Poggio Salamartano. Erano presenti il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, il professor Alberto Malvolti storico medievalista, don Andrea Pio Cristiani, arciprete della Collegiata, don Luca Giustarini, priore di Montenero e don Carlo Maurizi, priore a Badia a Settimo.
Ha moderato gli interventi Aurora Del Rosso già insegnante ed a sua volta scrittrice di testi sulla storia locale. È stato per primo don Andrea Pio Cristiani a tracciare la figura del santo definendolo un grande testimone di Dio e dell’identità cristiana. Proprio don Cristiani è stato colui che, giunto alla guida della parrocchia San Giovanni Battista venti anni, fa ha rivalutato la figura del santo al quale è intitolato l’ospedale di Fucecchio, ed a ripristinare la festa in suo onore che ricorre oggi, giorno scelto appunto per la presentazione del libro.
Massimo Cecconi ha spiegato i motivi che lo hanno spinto alla scoperta della figura di San Pietro Igneo che lo ha incuriosito fin dalla adolescenza per la cosiddetta “prova del fuoco” anche per la quale è ricordato ed alla quale è legato il nome del santo. Non è stato un lavoro semplice ha spiegato l’autore, in quanto presso la biblioteca comunale non ha trovato alcun testo riguardante il santo, per cui ha dovuto ingegnarsi per reperire le fonti. Il lavoro di ricerca fatto da Cecconi e confluito nel libro, è comunque stato particolarmente apprezzato sia da don Luca Giustarini, priore di Montenero, e sia da don Carlo Maurizi, priore a Badia a Settimo entrambi ben eruditi in materia. In particolare è tata apprezzata la tesi della collocazione della morte che secondo lo scrittore fucecchiese sarebbe avvenuta proprio a Fucecchio dove il monaco, divenuto successivamente vescovo e poi cardinale, era stato inviato nel 1068 a dirigere l’abbazia di San Salvatore in Borgonovo per pochi anni.
Nello stesso anno, a Badia a Settimo, avvenne l’episodio a cui è legato il suo nome. Pietro per sostenere una sua tesi si sottopose volutamente al Giudizio di Dio camminando su di una distesa di carboni ardenti restando miracolosamente indenne, e per questo fu detto Igneo e fatto oggetto di una particolare devozione popolare. In onore del suo operato per l‘abbazia di San Salvatore e per la popolazione, il Comune di Fucecchio gli ha dedicato, intitolandolo a suo nome, nel 1855, l’ospedale locale.