San Miniato, torna a splendere la facciata di palazzo del seminario






Tanti i lavori che “non sarebbero stati possibili se parte pubblica e Diocesi non avessero collaborato e si fossero invece concentrate sulle rispettive proprietà”
Con un corposo intervento da ben 200mila euro, torna a nuova vita la facciata del palazzo del seminario a San Miniato. Si è conclusa infatti la seduta di restauro che ha visto impegnata la Soprintendenza dal 2019 ad oggi per il risanamento di intonaci e affreschi.
L’opera è stata realizzata grazie ai fondi destinati dall’8×1000 e, soprattutto alla Fondazione Cr San Miniato e alla banca Credit Agricole. “Intervento più che simbolico – lo ha definito il vescovo Andrea Migliavacca –. Avere cura di un luogo come questo vuol dire manutenere un luogo caro a tutti i sanminiatesi, all’intera comunità. Ma vuol dire anche curare il luogo dove si formano i nuovi presbiteri, dove la chiesa cioè rinnova se stessa”.
A curare il restauro è stato un team di cui hanno fatto parte gli architetti Silvia Lensi e Mariagrazia Tampieri, oltre alla restauratrice Lidia Cinelli. Lavoro iniziato nel 2019, nello stesso periodo in cui si andava terminando quello che invece ha riguardato l’interno dello storico edificio. Il primo lotto ha riguardato una striscia in corrispondenza del dipinto attribuito al San Carlo, che era in condizioni non ottimali. Poi si è passati a un intervento di consolidamento generale e alla ripresa pittorica con la resa dell’immagine della facciata. Nel 2020 il secondo lotto ha visto protagonista una seconda parte di lavori nell’altra metà della facciata. Nel 2021 il terzo lotto ha preso la parte bassa e il loggiato, con tanto di restauro lapideo delle parti adiacenti alla scala.
“Restauro che ci ha visto impegnati soprattutto sulle superfici già investite da operazioni di recupero in passato – ha spiegato Cinelli –. Che ricoprono circa il 50% della superficie interessata”.
Una storia che viene da lontano, quella del Seminario, la cui costruzione è iniziata intorno al 1650 fondendo una serie di edifici preesistenti, fino all’ultimazione dell’attuale struttura nel 1713. Di inizio ‘700 la facciata con tanto di affrescature e motti religiosi a cura del pittore fucecchiese Francesco Chimenti. I precedenti restauri moderni sono stati effettuati negli anni ’30, negli anni ’70 e alla fine degli anni ’90.
“Operazione che si è intrecciata con una serie di importanti restauri che hanno investito il nostro centro storico, che ancora non sono finiti – ha aggiunto il sindaco Simone Giglioli, appoggiato dal presidente della Fondazione Cr San Miniato Antonio Guicciardini Salini e Massimo Cerbai di Crédit Agricole –. Si pensi a quanto fatto per la Scala Santa, senza dimenticare i lavori ormai a buon punto dell’iter autorizzativo per la ripavimentazione di Piazza del Popolo e del tratto del corso fino alla Loggetta del Fondo. In prospettiva, poi, gli annunciati lavori alla Piazza del Duomo, che non sarebbero stati possibili se parte pubblica e Diocesi non avessero collaborato e si fossero invece concentrate sulle rispettive proprietà”.