Officine Gozzini, 115 anni a fianco del distretto conciario racchiusi in un libro






“E’ incredibile pensare a quanti imprenditori devono molto del proprio successo proprio a Gino”
Le foto in bianco e nero di piazza Matteotti, con la sfilata di camion carichi di bottali di legno, sono forse l’immagine simbolo di una storia imprenditoriale d’altri tempi. Un’avventura lunga 115 anni, sempre a fianco e a servizio del distretto conciario, perché non c’era azienda a Santa Croce sull’Arno e nel comprensorio che non avesse un macchinario costruito nei suoi stabilimenti. È la storia delle gloriose Officine Gozzini, nate nel 1906 come mesticheria e falegnameria di paese, per poi diventare negli anni del boom economico l’azienda “madre” di tutte le officine meccaniche legate al settore conciario.
Una storia che oggi rivive nel libro Gozzini Turini, centoquindici anni di storia voluto dalla Gozzini Turini Group, erede della storica tradizione delle Gozzini di Santa Croce, che ha voluto rendere omaggio così all’importanza di un marchio che ha accompagnato lo sviluppo del comprensorio, anche e soprattutto nei suoi momenti peggiori. A curare il libro il giornalista e scrittore Valerio Vallini, esperto conoscitore della storia locale, che ha ricostruito la storia del marchio Gozzini dalla piccola bottega d’inizio Novecento, fondata da Emilio Gozzini, fino alla nuova avventura guidata dalla famiglia Turini. In mezzo, decenni di sviluppo e di intraprendenza, fino al grande boom economico del secondo dopoguerra segnato dalla figura dell’indimenticato Gino Gozzini, nipote di Emilio.
“L’idea del libro è nata proprio per ricordare Gino, per non dimenticare quello che ha fatto per Santa Croce e per questo territorio” spiega Marcello Turini, oggi alla guida della Gozzini Turini Group insieme al fratello Turiddo, entrambi ex operai delle Officine Gozzini a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. “Venivamo da una famiglia contadina – ricorda – e come tanti ragazzi della mia generazione, ero abituato a lavorare sodo. Gino mi ha sempre dimostrato la sua fiducia, anche se nel ’65 mi convinse ad andare a lavorare alla conceria Nuti Ivo con la promessa che mi avrebbe ripreso di lì a poco. Invece alla fine mi ci lasciò”. Da qui la decisione, alcuni anni dopo, di abbandonare la conceria e di provare a mettersi in proprio insieme al fratello Turiddo, arrivando nel 1988 all’apertura della Tmt di via Arginale Ovest, a San Donato, che dal 1994 ha assunto il nuovo nome di Gozzini Turini Group, dopo aver acquistato dallo stesso Gino lo storico marchio. Per le Officine, del resto, erano gli anni di una crisi irreversibile, figlia dei tempi e delle nuove logiche produttive, lontane dall’epoca in cui gli stabilimenti di via San Vito a Santa Croce davano lavoro a oltre 380 persone. “Fu lo stesso Gino a telefonarmi, alla fine del ‘93 – ricorda Turini -. Mi disse che aveva avuto delle offerte da alcuni gruppi di conciatori, ma che il suo desiderio era di dare l’officina a persone che vi avevano lavorato come dipendenti”.
Da allora la Gozzini Turini è una delle aziende di riferimento nel campo della meccanica per conceria, specializzata nella produzione di linee di spruzzatura, presse e presse rotative, tutte rigorosamente marchiate col nome Gozzini. Il libro, con copertina curata da Giovanni Turini e già disponibile nelle edicole e librerie di zona, vuole essere dunque un modo per riannodare i fili della storia in vista delle sfide del futuro, in un momento in cui l’azienda si prepara ad essere guidata da una nuova generazione rappresentata dai figli Maria Beatrice, Francesco e Diletta Turini. “Dobbiamo rendere il giusto ricordo a un’azienda che ha fatto sviluppare il comprensorio – aggiunge Turini -. ‘Te lo do io, me lo pagherai’ era la frase che Gino ripeteva a tutti coloro che volevano un macchinario per provare a mettersi in proprio, ma anche a tutti quei conciatori che cercavano di risollevarsi dopo il disastro dell’alluvione. È incredibile pensare a quanti di loro devono molto del proprio successo proprio a Gino Gozzini”.