Alla libreria Blume di Fucecchio la presentazione dell’ultimo libro di Saverio Tommasi

“In fondo basta una parola” è edito da Feltrinelli. Incontro in presenza nel rispetto delle norme antiCovid
Tornano gli eventi in presenza e alla Blume, libreria di Fucecchio, non se lo fanno dire due volte, con una presentazione del nuovo libro di Saverio Tommasi.
Il giornalista fiorentino verrà infatti il 17 giugno per presentare nel giardino della libreria il suo ultimo romanzo In fondo basta una parola, edito da Feltrinelli. L’evento è previsto per le 19 e si svolgerà nel rispetto della normativa Covid. L’autore sarà inoltre disponibile per firmare le copie del libro. Dati i posti limitati è consigliabile la prenotazione al link.
Così dalla copertina del libro: “Cinquanta parole per interrogarsi: dalle più disarmanti, come grazie o vergogna, alle più coraggiose, come trasgressione, scabroso, fino ad arrivare alle fondamentali come lavoro, cuore, paura, vita e morte. Cinquanta parole che portano con sé cinquanta piccole storie di disaffezione quotidiana all’indifferenza, perché la rivoluzione gentile può partire soltanto da parole dannose al conflitto. Perché una parola può ferire, ma può anche salvare. Usare le parole oggi, impiegare tempo per farle risuonare, significa non avere perso la speranza”. Per Saverio Tommasi “portarsi dietro delle parole nelle tasche dei pantaloni, nel taschino della camicia, della giacca, infilate nella punta delle scarpe, dentro i calzini e finanche nelle mutande significa avere l’ardire di cercare una soluzione nonostante tutto e senza il preconcetto del luogo più adatto a impiegarle. Significa mantenere la sfacciataggine di pensare che non tutto è perduto”.
E farlo, aggiunge, non solo è divertente, ma è l’occasione per scoprire e per scoprirci. “Procuratevi una lampara – ci invita l’autore – per cercare le vostre parole preferite in mezzo alle altre. Procuratevi uno scalpello e un bedano per i tagli più profondi. Un vocabolario per calmare la vostra fame. Non siate timidi e tiratele fuori, le parole, non siate tirchi e datele come conforto, condividetele come dialogo”.