Napoleone a San Miniato, un’opera lo ricorda

17 gennaio 2020 | 18:42
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Napoleone a San Miniato, un’opera lo ricorda
Napoleone a San Miniato, un’opera lo ricorda
Napoleone a San Miniato, un’opera lo ricorda
Napoleone a San Miniato, un’opera lo ricorda
Napoleone a San Miniato, un’opera lo ricorda

Sarà sulle cartelline istituzionali

E’ un disegno a carboncino e colori acrilici su carta il simbolo del legame tra la famiglia Buonaparte e la città di San Miniato. Realizzato dall’artista grossetano Giuliano Giuggioli con il contributo della Regione Toscana, il disegno sarà sulle cartelle istituzionali del Comune. A 250 anni dalla sua nascita, celebrati nel 2019, il Comune celebra così il legame con Napoleone Bonaparte.

L’iniziativa è stata presentata oggi 17 gennaio nella chiesa di San Rocco a San Miniato dal sindaco Simone Giglioli, dall’assessore alla cultura Loredano Arzilli, dal vicepresidente della Fondazione Crsm Giovanni Urti, dal curatore Filippo Lotti, dalla storica dell’arte Selina Fanteria e dall’artista.

“La nostra straordinaria città – spiega il sindaco – è stata da sempre sede e transito di avvenimenti e personaggi storici. Piazza Buonaparte, fin dalla toponomastica, rivela la vita della famiglia da cui discende Napoleone il quale, prima di diventare imperatore dei francesi, è venuto per ben due volte, prima da bambino e poi da giovane generale, a trovare lo zio canonico Filippo. Un lavoro dedicato a questa figura che non vuole essere solo un omaggio a un illustre passato ma soprattutto un auspicio di incontro e scambio verso una sempre più positiva unità del nostro continente”.

Le cartelle sono state stampate in 700 copie numerate e autografate dall’artista. “Sono un appassionato di storia – spiega Giuggioli – perché mi fornisce sempre spunti di riflessione anche sull’attualità. Mi sono subito appassionato alla vicenda di Bonaparte e del ruolo importante dello zio curato a San Miniato, perché si tratta di uno snodo fondamentale per la storia mondiale: se non avesse trovato il documento richiesto dal giovane nipote, quasi sicuramente l’epopea napoleonica non ci sarebbe stata. Ho fatto quindi una piccola ricerca storica dove ho trovato immagini di un giovane Napoleone al tempo della Campagna d’Italia, realizzate da Jaques Luis David e da Jean Antoine Gros, alle quali mi sono ispirato, scegliendo poi di inserire la rocca federiciana come simbolo militare di San Miniato e ponendo particolare attenzione affinché nell’opera aleggiasse un’atmosfera cupa, carica di presagi”.

L’opera è stata realizzata utilizzando carboncino e pittura acrilica su carta (70×50) materiali che hanno consentito all’artista una rapida esecuzione, molto espressiva, adatta a cogliere il senso profondo dell’importante vicenda storica. “Giuggioli – spiega il curatore Filippo Lotti – affronta a più riprese il tema del viaggio come itinerario interiore e parabola della vita, con un suo percorso, un inizio, l’intermezzo, fino all’inevitabile tramonto. Alla luce di questo, grazie alla mano di Giuggioli, il viaggio di Napoleone in terra sanminiatese assume il carattere necessario e poetico che hanno tutte quelle scelte della vita, fondamentali alla creazione del proprio destino. Grande appassionato di storia, l’artista ha scelto la torre federiciana come elemento identificativo della città di San Miniato per fare da cornice all’evento centrale del percorso napoleonico dopo il quale, la storia ci insegna, niente sarebbe stato più lo stesso”.

“Una lettura contemporanea – per la storica dell’arte Selina Fanteria -, che riesce ad attualizzare l’importante figura storica, è quella data da Giuliano Giuggioli. Con estrema pertinenza storica l’artista raffigura un giovane comandante: quando Napoleone visita San Miniato, durante la Campagna d’Italia, ha appena 27 anni. Lo sguardo fiero che guarda in avanti, già consapevole delle sue future conquiste. Un giovane bello e senza scrupoli, che diventerà un grande imperatore. Sullo sfondo però le sue origini, da dove viene, la Rocca federiciana si innalza imponente, simbolo inconfondibile della città di San Miniato. Una figura che Giuggioli rende attualmente presente, ma carica di riferimenti storici traendo spunto da un grande capolavoro di Antoine Jean Gros: Napoleone al ponte di Alcole, 1801. Un’opera contemporanea, con rimandi alla grande storia e al nostro splendido borgo”.

Giuliano Giuggioli è nato nel 1951 a Vetulonia, in provincia di Grosseto. Autodidatta, la sua prima mostra personale risale al 1973. Si perfeziona nelle tecniche pittoriche e di stampa con la frequenza assidua di botteghe, stamperie, cantieri artistici, gallerie e musei di tutto il mondo. La sua produzione spazia dalle grandi tele ad olio, alle tecniche su carta e legno, agli affreschi, alla scultura, alle ceramiche, alle acqueforti, serigrafie e litografie.