L’inquietudine “Animalier” di Zhanna Kardyrova debutta a villa Pacchiani
Un’esposizione sospesa tra il primitivismo e l’onirico
Nata dal progetto Arte, Impresa, Territorio, da un bando di regione Toscana che annualmente continua a investire in cultura, la mostra Animalier è la conclusione naturale di una residenza d’artista durata alcune settimane. Mette in relazione arte, territorio e aziende locali, soprattutto quella di prodotti chimici, ma coinvolge anche le realtà conciarie con una sintesi che prova a essere arte oggi visibile a villa Pacchiani.
Questa mostra non è solo una favola, in cui si gioca sui paradossi, ma è un viaggio nel territorio e nella visione di quest’ultimo attraverso l’esperienza e gli occhi dell’artista, una lettura “altra” di Santa Croce sull’Arno.
Una mostra stimolante in cui si indaga il rapporto tra uomo, natura e artificio. Attraverso l’utilizzo di animali, piante e pelle, cioè il materiale cardine di questo territorio, Kardyrova indaga la trasformazione delle nostre risorse e la capacità di adattarsi al cambiamento e alle condizioni del presente.
Il sindaco Giulia Deidda, presente all’inaugurazione ha spiegato: “Una mostra importante, nata da un progetto fondamentale per Santa Croce che chiama in città da anni artisti di fama nazionale e internazionale. Quello che mi rende veramente felice e orgogliosa è il lavoro di squadra che nasce ogni anno. Attraverso queste esposizioni noi abbiamo una lettura diversa del nostro territorio e per un sindaco è una cosa straordinaria. Questi progetti non sono fattibili se non si trova sensibilità nelle realtà del territorio. Alpa quest’anno ha dato dimostrazione di ciò che significa stare vicino al territorio ed è diventata collaboratore fondamentale per l’artista. Questo progetto ci aiuta in una battaglia: la pelle è un prodotto pulito e sostenibile che, grazie ai conciatori, diventa oggetto dei desideri nella moda”.
“L’aspetto fondamentale della mostra, che colpisce, è che l’artista riporta la pelle alla sua origine, cioè riporta l’animale sull’animale”, commenta Stefano Pezzato dal centro Pecci, partner della mostra insieme ad associazione Arte Continua. Ed è proprio questo il paradosso della ricerca della mostra. La curatrice Ilaria Mariotti invece ha sottolineato: “L’artista è rimasta colpita dai tanti motivi decorativi artificiali che si trovano nelle industrie chimiche del territorio, che raffigurano e ricordano i manti che in natura non è più possibile cacciare. Finzione e realtà, vero e artifizio, tutto in questa mostra gioca su più livelli e invito tutti a visitarla con calma, per comprenderne la complessità”.
Durante il vernissage, l’artista Kardyrova ha detto: “La prima volta qui per me è stato uno choc visivo e di esperienze – commenta l’artista -. L’idea, infatti, è nata subito, in quanto la visita è stata intensa e ricca di spunti. Per me è stata una bellissima sorpresa vedere che persone lontane dal mondo dell’arte fossero così curiosi ed entusiasti, mi hanno ispirato a osare”.