“Arte Anima Mondo”, Luca Macchi in mostra a CasaConcia
È stata inaugurata ieri, sabato 4 novembre, la mostra dal titolo “Arte Anima Mondo” del pittore sanminiatese Luca Macchi, ospitati negli spazi di CasaConcia a Ponte a Egola, la nuova realtà espositiva nel cuore del distretto del Cuoio realizzata dal Consorzio vera pelle conciata al vegetale.
Il presidente de Consorzio Simone Remi ha rivolto il proprio saluto al folto pubblico intervenuto all’evento, ringraziando tutti per la presenza e comunicando le prossime mostre previste nel 2018. Un saluto e un ringraziamento espresso anche dal sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, intervenuto all’inaugurazione insieme al presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri e agli assessori Gianluca Bertini e David Spalletti. Presenti anche il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti e l’assessore alla cultura del comune di Certaldo Francesca Pinochi, insieme a numerosi artisti, scrittori e pittori della zona. Tra loro il poeta Giuliano Scabia, autone del testo che accompagna il pieghevole dedicato alla mostra.
“Ho scelto di intitolare la mostra “Arte Anima Mondo” – ha spiegato Luca Macchi– per cercare di esprimere anche a parole un certo contenuto dei lavori. Ma anche perché credo che sia proprio questo il senso profondo di ciò che ogni artista cerca. L’Arte come Anima del Mondo. L’Arte come motore del mondo. La continua ricerca del bello che, come sappiamo, è la vera salvezza. Un ringraziamento doveroso agli organizzatori e a tutti gli amici intervenuti”.
La mostra resterà aperta fino al 2 dicembre con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30, mentre il sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,30. CasaConcia si trova in via 1 Maggio 82-84 a Ponte a Egola.
Dalla prefazione al catalogo della mostra di Luca Macchi “Immagine del mito”, Palazzo Pretorio, Certaldo, 2016:
Santa pittura.
Lavora alla maniera antica Luca, con acrilici matite legni incollamenti di scritture e foglia d’oro.
Foglia d’oro.
Da Bisanzio a Orfeo a Venezia a Rubliev.
Chi è il mito della foglia d’oro?
Bisogna andare prima di Cimabue per ritrovarla.
Nell’oro che Luca usa con delicatezza c’è il filo (pittorico) del suo dialogare col mito – il viaggio della zattera, la testa di Orfeo, il muro, l’uomo albero, i cipressi (magici), il gemmare, le aperture di luce.
L’oro e l’azzurro – deposti vicini con gentilezza e silenzio – sembrano stare in dialogo segreto, a suggerire una salita, un’ascesa e ascesi. Ascesa e ascesi che viene dall’intensità delle vie e dei colli e crinali e pendii intorno – dall’anima paesaggio. Pittura intrisa di ascolto e sguardo.
Giuliano Scabia.