Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi

16 dicembre 2016 | 17:10
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Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi
Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi
Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi
Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi
Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi
Pellicini pronto a ‘far ridere’ l’auditorium Carismi

Di origine è samminiatese e forse dalla famiglia toscana, lui che è nato a Luino, ha preso una sottile ironia che ha reso nella sua cultura di spettacolo, quella del cabaret milanese, di chi si è fatto la gavetta cominciando dai locali e poi su fino ad arrivare tra i grandi dello spettacolo italiano, restando fedele alla propria vocazione, senza cedere nel metodo alle lusinghe della televisione e dei suoi tempi.

Francesco Pellicini accompagnato dai Delfini di Acqua dolce, torna dalla sua Luino dove di fatto è cresciuto ed è entrato in contatto nella sua gioventù con gli ambienti dei grandi nomi del cabaret italiano e lombardo, all’Auditorium Carismi di San Miniato sabato 17 dicembre alle 21 con uno spettacolo dal sapore un po’ autobiografico, che già dal titolo vagamente fa respirare l’ambiente della comicità lombarda Non ho tempo di prendere a schiaffi tutti.
Con il patrocinio del Club Lions di San Miniato, della Investi in oro puro e di Cerest, si propone di far divertire il pubblico con quella risata alle volte a crepapelle altre a denti stretti che solo il vero cabarettista in modo ironico e alle volte satirico sa suscitare nel pubblico.
Pellicini, figlio e nipote di avvocati penalisti, lui stesso uomo di legge, non nasconde che nel 1944 suo nonno se ne andò da San Miniato dopo che i tedeschi decisero di brillare parte della sua casa, vicino al municipio per motivi bellici. La sua famiglia approdò a Luino e lì è nato e cresciuto senza mai rescindere il cordone ombelicale che culturalmente e familiarmente lo lega a San Miniato. Lui stesso dice che questo è uno spettacolo a cui tiene molto perché per la prima volta reciterà a San Miniato, nella città di suo nonno e di suo padre, il senatore Pellicini.
“In casa mia sono tutti avvocati penalisti e questo sicuramente in qualche modo ha inciso nella mia scelta di fare il cabarettista, perché alla fine gli avvocati, durante un’arringa sono dei cabarettisti” dice lui stesso ironizzando. “La mia formazione – continua – è tipicamente lombarda: a Luino, come diceva un mio amico, o facevi il contrabbandiere o facevi l’avvocato, ma quello che lavorava veramente era il contrabbandiere”. Lui alla fine ha deciso di fare il cabarettista, cominciando dai primi spettacoli in Lombardia con maestri e riferimenti del livello di Fo, Gaber, Conte, facendo una lunga gavetta che oggi lo ha portato a essere un cabarettista, ma anche il direttore artistico del Teatro Nazionale di Milano e del teatro di Saronno.
Il piglio di Pellicini si capisce già durante la presentazione dello spettacolo: è quello di una persona schietta che dei formalismi e delle liturgie del mondo dello spettacolo non sa cosa farsene, perché come lui stesso dice, forse lasciando emergere un po’ delle sue origini toscane, “quello che fa ridere sono le situazioni reali che si vedono per strada e qui in Toscana le occasioni non mancano. Ho cominciato facendo spettacoli e studiando recitazione mentre portavo avanti gli studi universitari di legge, con mio padre che mi controllava da vicino per assicurarsi che non trascurassi l’università, ma poi ho deciso di fare il cabarettista e non l’avvocato e rompere in questo senso la tradizione di famiglia. A Luino, patria di molti nomi celebri, da Calà a Jacchetti per dirne alcuni, sono cresciuto respirando questa cultura che non è solo risata fine a se stesso, ma attraverso il cabaret abbiamo fatto satira politica ironia sul mondo, insomma abbiamo fatto cultura”. Dei cabarettisti colti milanesi, Pellicini, ha preso la verve e sicuramente i tempi comici e il modo di fare ironia anche se forse dai toscani ha recuperato una sfrontatezza cortese e più garbata come si respira durante la presentazione a cui erano presenti Francesco Conforti direttore della filiale Carismi di San Miniato, Simone Giugni presidente del Lion Club San Miniato, Thomas Graziani dei Delfini di Acqua Dolce e l’assessore alle attività produttive e al turismo Giacomo Gozzini . (g.m.)

Non ho tempo di prendervi a schiaffi tutti
è uno spettacolo di due ore e rappresenta la cronostoria di cabaret concerto nel quale, a fare da protagonista, è l’ultimo lavoro discografico dell’artista luinese con un titolo un po’ irriverente e originale (in uscita nel mese di giugno del 2016) con la casa discografica Latlantide già dei mitici Skiantos, storico gruppo di cabaret musicale italiano.
Dieci inediti scritti da Francesco Pellicini con la partecipazione di Max Peroni e Andrea Decio sono il pretesto per raccontare il mondo del poliedrico artista attraverso i suoi libri, i suoi racconti, le sue canzoni, il teatro ed il cabaret. Un vero e proprio one man show nel quale il conduttore, accompagnato dalla sua band Thomas Graziani pianoforte, Paolo Santi chitarra, Stefano Marinucci batteria, Lorenzo Colombo basso coglie l’occasione, per la prima volta a San Miniato, di presentare al pubblico le sue nuove canzoni dal tipico stile “jannacciano”. Il singolo dell’album, “Ti devi uniformare”, è rimasto in classifica l’intera estate nella categoria degli artisti emergenti facendo registrare 180 passaggi settimanali sulle radio indipendenti.

Biografia
Francesco Pellicini nasce a Luino il 22 giugno 1973. Attore, scrittore, presentatore e comico di teatro canzone, laureato in giurisprudenza, praticante avvocato, ha pubblicato quattro libri. E’ direttore artistico del festival del teatro e della comicità del lago Maggiore, è coautore della direzione artistica del prestigioso Teatro Nazionale di Milano e direttore artistico del teatro Giuditta Pasta di Saronno. Ha lavorato con i più celebri attori e comici italiani. E’ l’autore di una famosa piéce teatrale dedicata al calciatore Gigi Riva. Ha presentato i 50 anni di carriera dell’amico Mogol lavorando con il noto paroliere in molti progetti teatrali. Nel 2013 interpreta al cinema il ruolo dell’avvocato Gervasini nel film iL Pretore di Giulio Base. Si forma alla scuola del cabaret milanese dei Gufi (Nanni Svampa, Roberto Brivio, Gianni Magni, Lino Patruno), di Gaber e Iannacci. Attualmente in tour, dopo l’esordio a Saronno con Mogol, lo spettacolo che porterà in scena a San Miniato sarà replicato a: Cagliari, Pietra Ligure, Casalpusterlengo, Lodi, Busto Arsizio, Peschiera Borromeo, Canzo, Como. Nella prima parte del tour l’artista ha aperto i concerti in estiva di Mogol e Enrico Ruggeri.